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Da Meloni a Piantedosi a Schlein stress test della politica

Maremoto Crotone incombente. La pietas del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella recatosi all’ospedale della cittadina calabra ad ascoltare lo strazio dei sopravvissuti e la sua commozione al cospetto delle 67 bare allineate nella camera ardente, sono distanti anni luce dalle polemiche incrociate della politica e coincidono con i sentimenti di dolore e di smarrimento degli italiani.Da Meloni a Piantedosi a Schlein stress test della politica

I molti interrogativi sulla strage esponenziale dei profughi siriani, turchi e afghani in fuga da guerre e terremoti che sarebbero stati lasciati naufragare sul litorale di Steccato di Cutro all’alba di domenica mattina, incalzano il Viminale e  acuiscono le tensioni all’interno della maggioranza di governo e fra i partiti. Tensioni via via lievitate dopo le regionali di Lombardia e Lazio, la fiammata polemica fra  Berlusconi e Zelensky, e la scossa dell’elezione di Elly Schlein alla Segreteria del Pd.  Gli scenari sono in continua evoluzione, ma il quadro degli stress test dei protagonisti è già delineato:

Matteo Piantedosi Da Meloni a Piantedosi a Schlein stress test della politica

A fare precipitare ulteriormente l’atmosfera cupa del Ministero dell’Interno è la notizia delle dimissioni del Ministro dei Trasporti della Grecia Kostas Karamanlis in seguito al disastro ferroviario provocato dallo scontro fra due treni sulla linea Atene- Salonicco. Pesano soprattutto le motivazioni delle dimissioni del ministro ellenico: ”Sono in politica da qualche anno, ma considero un elemento necessario della nostra democrazia che i cittadini del nostro Paese abbiano fiducia nel sistema politico. Questa si chiama responsabilità politica. Per questo rassegno le mie dimissioni dalla carica di Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. È quello che sento il dovere di fare come minimo segno di rispetto per la memoria delle oltre 40 vittime”. C’è poco da aggiungere.

Matteo SalviniDa Meloni a Piantedosi a Schlein stress test della politica

Nonostante la relativa tregua della lieve ripresa elettorale della Lega alle regionali lombarde rispetto alla débâcle delle politiche il segretario leghista si è lasciato trascinare come Ministro delle Infrastrutture nelle roventi accuse sui presumibili mancati soccorsi ai profughi di Crotone. Azzerando il recupero accumulato col cambio di strategia dialettica avviata dall’inizio dell’anno. In relazione alla difesa di Piantedosi, la conseguenza potrebbe essere rappresentata dalla massima latina “simul stabunt simul cadent”. In ogni caso il destino politico di Salvini sembra essere ormai affidato all’esito della crescente autoanalisi della Lega che dai Presidenti di Regione, Zaia e Frediga all’elettorato del nord si stanno interrogando su come voltare pagina.

Giorgia Meloni Da Meloni a Piantedosi a Schlein stress test della politica

Elettoralmente e dialetticamente vincente la Premier avverte il rischio del logoramento provocato da fattori interni ed esterni alla maggioranza e in special modo al contesto internazionale. Fra le molteplici spine nel fianco del Governo, Forza Italia tendenza Berlusconi-Renzulli-Cattaneo-Mulé rappresentano, assieme alla Lega in modalità Salvini, i più evidenti motivi di attrito e logoramento su tutti i fronti più delicati: dalle nomine Rai, alle partecipate, ai servizi, alla dirompente questione dell’autonomia regionale. Oltre alle nomine, il vero nodo delle riserve mentali di parte degli alleati é rappresentato dalle alleanze internazionali, dalla coerente alleanza con la Nato, alla posizione senza se e senza ma contro Putin. Prima che l’effetto Schlein ricompatti l’opposizione o acceleri la scomposizione del Pd e l’aggregazione di un accresciuto Terzo Polo, Giorgia Meloni potrebbe a sua volta accelerare la formazione di un nuovo centro conservatore, democratico e riformista, in grado di rappresentare al meglio le istanze degli esponenti di Forza Italia e della Lega che avvertono il superamento dell’auto referenzialità di Berlusconi, che scommette sulla sua immortalità politica, e della sindrome salviniana di Via Bellerio. Un rimescolamento maggioritario che potrebbe portare alla fondazione di un nuovo soggetto politico da lanciare alle europee dell’anno prossimo. Un Giorgia Meloni party di sviluppo e di governo.

Elly SchleinDa Meloni a Piantedosi a Schlein stress test della politica

Piglio deciso, oratoria non retorica, nome europeo, musicale, che evoca sonorità beethoveniane, la neo segretaria del Pd irrompe come un caterpillar sulla anchilosata e mefitica scena politica nazionale e in particolare del nazareno. Distruggere è facile, costruire problematico. La scossa della generazione Schlein delinea, comunque, assieme a quella interpretata da Giorgia Meloni, una svolta epocale istituzionale per il Paese. L’Italia di Elly, così come la Nazione di Giorgia, sono anni luce avanti rispetto alla liturgia di una politica clientelare, incentrata sui partiti e non sui leader. Una nuova Italia fondata sulla ricerca della realizzazione individuale e sociale, sul merito senza raccomandazioni, sull’efficienza dei trasporti, della sanità, della giustizia e di tutti i servizi sociali. Da Trento a Lampedusa. Utopia? Affatto, ma bisogna pur iniziare e Schlein potrebbe iniziare intanto provando ad esercitare un’ecumenismo riformista all’interno del Pd per scongiurare scissioni e per allargare la base elettorale a spese di 5 Stelle.

Giuseppe Conte Da Meloni a Piantedosi a Schlein stress test della politica

Il crollo dei consensi alle regionali indicherebbe che per l’ex Premier il vento sia  notevolmente cambiato. Dopo le contraddizioni sull’Ucraina e il putinismo strisciante, la mancata presa popolare sottolineata da una sorta di snobbismo politico tutto catalizzato sulla figura del leader, l’elezione di Elly Sclhein al vertice di un Pd prima succube dei grillini, ha capovolto la posizione dell’ex partito di Peppe Grillo e GianRoberto Casaleggio diventato una nebulosa politica governata da Conte. L’effetto calamita del nuovo Pd già si avverte e probabilmente determinerà liste comuni alle europee. Con la differenza che visto il divario organizzativo fra democratici e 5 Stelle, saranno eletti molti più eurodeputati democratici rispetto a quelli proposti da Conte. Allo svuotamento in progress ci si potrebbe opporre soltanto con proposte alternative innovative, che al momento gli eredi del grillismo del vaffa non sembrano essere in grado di elaborare.

Carlo Calenda & Matteo RenziDa Meloni a Piantedosi a Schlein stress test della politica

Più che il Gatto e la Volpe i due leader rappresentano una inedita coppia artistica della politica, una proiezione a livello parlamentare e governativo di Age & Scarpelli, Fruttero e Lucentini, Monaldi & Sorti, Benoite e Flora Groult, Pier Luigi ed Ettore Erizzo.  Quasi un “e pluribus unum” che lascia intravedere incrementi di voti e di influenza. Con un probabile destino da ago della bilancia della maggioranza di governo. A patto di non separarsi.

Silvio BerlusconiDa Meloni a Piantedosi a Schlein stress test della politica

La musica è finita, gli amici se ne vanno. Ma alla corte di Re Silvio il termine più ricorrente è “intramontabile” ed il potere politico esercitato attraverso i parlamentari fedeli rimane cospicuo. Per il tempo che lo stesso tempo deciderà…

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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