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Dal Libano alla Libia l’estate di sangue del Mediterraneo

Dal Libano alla Turchia, dall’Egitto alla Libia, una lunga cortina di sangue assedia tutte le coste del Mediterraneo.Dal Libano alla Libia l’estate di sangue del Mediterraneo

“Senza sapere chi sarà  il prossimo Presidente  degli Stati Uniti, tutte le possibili previsioni riguardanti l’area  mediterranea evidenziano un forte  margine  di incertezza” afferma l’analista Arduino Paniccia, docente di studi Strategici e Presidente della Scuola di Competizione Economica Internazionale di Venezia.

Dal Libano alla Libia l’estate di sangue del Mediterraneo
Arduino Paniccia

Ma le polveriere per esplodere non attendono, come è avvenuto a Beirut…

Il Libano  è  solo l’ultima  delle vicende  che hanno sconvolto  il Mediterraneo. L’esplosione  a Beirut  è  il segnale  che lo scontro  tra sciiti  e sunniti, con alterne  vicende,  è  sempre in crescendo.  Questo  doveva  essere il momento  della ricostruzione  in Siria, ed invece il conflitto  si è allargato  al Libano.Dal Libano alla Libia l’estate di sangue del Mediterraneo

Il Libano eterna polveriera del Medio Oriente farà deflagrare un nuovo conflitto?

Questa volta il conflitto  non sarà contro Israele,  perché i mandanti della destabilizzazione  sono le lotte di potere all’interno dell’asse  sciita iraniano, soprattutto  dopo l’uccisione  del Generale  Suleimani, e lo scontro senza  esclusione  di colpi tra potenze sunnite, –Turchia  ed Arabia  Saudita– che procede dallo Yemen all’intero Golfo, all’Iraq, alla Siria e ora al Libano.

C’è il rischio di un effetto domino nel Mediterraneo ?

Il conflitto  del Libano  non è  quello che provocherà  l’effetto  domino, che è  già  in atto  dal golfo Persico al Mediterraneo.  Sono le mire egemoniche neo ottomane di Erdogan, lo zampino dei sauditi, le armi del Qatar che si combattono  ora in una guerra di prossimità  appunto nel Mediterraneo.E’ il conflitto  economico che vede coinvolta la Cina ed un possibile  fallimento  della via della seta nell’area balcanico adriatica.  Tutto ciò  può  provocare  l’effetto  domino, anche all’interno  della Nato.

E la Libia ?

Già da 10 anni la Libia è  vittima  di una feroce  guerra  civile tra Cirenaica  e Tripolitania, nella quale si sono inserite, come in Siria,  potenze antagoniste – la Russia  con Haftar e la Turchia  con  Al Serraj-  e non appare all’orizzonte ancora nessuna  possibilità  che una parte  prevalga sull’ altra.

Libia ma non solo, l’instabilità minaccia di estendersi ?

Per quanto  riguarda la Tunisia, ciò  che manca per il sostegno  alla fragile  democrazia  in atto  è  la cooperazione  economica  e di sicurezza da parte            dell’Europa. Questo allo scopo anche di fermare i flussi migratori.

E per il resto del Maghreb ?

Algeria  e Marocco,  con una dura repressione,  hanno fermato i Fratelli Musulmani,  e quindi l’invadenza  del loro  sponsor, la Turchia.  Sempre con lo stesso  obiettivo,  anche l’Egitto si sta alleando con la Federazione  Russa,  sostiene  Haftar e mantiene  rapporti sotto la superficie  anche con Israele  e gli Stati Uniti.

Scenari autunnali?

Non credo che dopo l’estate vi sarà  una  svolta  in Libia. L’epicentro  della guerra  economica  e guerreggiata, del ritorno del terrorismo e degli attacchi  mi sembra  vada nella direzione del Mediterraneo  Orientale.Dal Libano alla Libia l’estate di sangue del Mediterraneo

Ruolo dell’Italia?

Non possiamo non notare che mentre Macron si è  precipitato a Beirut, noi che dagli anni ’80 abbiamo contingenti militari e fatto molti sacrifici  per proteggere e stabilizzare la popolazione libanese, in realtà  siamo ancora oggi politicamente assenti.  Cosa  può  fare un paese che non protegge la sua più  grande azienda dalle vessazioni dei Turchi nell’area di Cipro, che si è  fatta tagliare fuori dalla vicenda  libica, che nonostante il contingente militare nell’area non propone immediatamente  un coordinamento  per il Libano, lasciando  ancora spazio all’arrembagio degli stati europei in contraddizione tra di loro?

Possibilità di recupero ?

Il ruolo dell’Italia mai come dovrebbe essere di rilievo,  purché  con le  seguenti  caratteristiche: 1)tempestività nel rappresentare il primo embrione della futura difesa europea contro terrorismo, criminalità e traffico di esseri umani  sul fronte sud e 2) leadership, che nell’Europa dei nuovi raggruppamenti  (Visegrad, paesi frugali, asse franco tedesco) nessuno  ci potrebbe  negare se nel mare nostrum fossimo protagonisti della rinascita economica, della  stabilizzazione e della cooperazione. Questo a vantaggio di tutta l’Europa e non solo del nostro paese.Dal Libano alla Libia l’estate di sangue del Mediterraneo

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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