«In politica, se vuoi che qualcosa venga detto, chiedi a un uomo. Se vuoi che qualcosa venga fatto, chiedi ad una donna»
Margaret Thatcher
L’elenco è scintillante e sempre più lungo. Tanto da cingere l’intero pianeta. L’effetto donna seduce il mondo. Dalla Thatcher punto2, come è stata subito ribattezzata la neo Premier inglese Theresa May all’esordio di Paloma Garcia Ovejero, inedita portavoce del Vaticano, alla prima donna candidata alle presidenziali degli Stati Uniti, Hillary Clinton, alla Presidente della Camera Laura Boldrini, ai Sindaci di Madrid, Parigi, Barcellona, Bagdad, Roma e Torino, Carmena, Hidalgo, Ada Colau, Zekra Alwach , Raggi, Appendino e tutte le altre 1050 prime cittadine dei comuni d’Italia.
Dai Ministri dei Governi Gentiloni e Renzi, Maria Elena Boschi, Roberta Pinotti, Marianna Madia,Valeria Fedeli, Anna Finocchiaro, Stefania Giannini, Beatrice Lorenzin, all’unica segretaria di partito, Giorgia Meloni, la straordinarietà dell’effetto donna è la normalità. Non fa quasi più notizia perché la parità donna-uomo è finalmente acquisita, nella maggior parte dei paesi, come un normale paradigma di democrazia.
Secondo i dati delle Nazioni Unite, complessivamente – monarchie escluse – sono 18 le leader mondiali, tra cui 12 capi di governo e 10 capi di stato elette. In Italia, assieme ai ruoli istituzionali, la leadership femminile conquista posizioni di giorno in giorno, come evidenziano le contrapposizioni ed il ruolo guida delle correnti del Movimento 5 Stelle, tutte capeggiate da donne. Non sono affatto da meno le esponenti di primo piano del Pd, di Forza Italia, di Sel e dei Centristi. In ogni partito emerge l’innata attitudine al comando e la capacità operativa delle parlamentari-leader:
PD
Maria Elena Boschi. In parte per difendersi da attacchi trasversali e dal “fuoco amico”, ma molto anche per l’indole da condottiera, fra le donne di Governo è l’unica ad avere un peso specifico nel dibattito interno. Peso specifico e seguito che potrebbero consentirle un ruolo al Nazareno.
Anna Finocchiaro. Ritornata al Governo come Ministro per i rapporti col Parlamento le é stata riconosciuta la preparazione e lo spessore istituzionale. E’ soprattutto un essenziale punto di riferimento della Repubblica.
Debora Serracchiani. Pronta a ripartire dalla Presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia nel caso non dovesse essere riconfermata vice segretaria.
Paola De Micheli. Oltre alla preparazione dimostrata come sottosegretario all’Economia, il ruolo di mediazione fra la sinistra riformista e i renziani le conferisce crescente credibilità politica.
Alessia Morani. Su posizioni più avanzate di Renzi sulla liberalizzazione delle droghe leggere e sulla stepchild adoption, catalizza crescenti consensi e punta ad un incarico di Governo.
Simona Bonafé . Montecitorio le manca e prepara il rientro politico in Italia anche se a Bruxelles è molto apprezzata come europarlamentare preparata ed efficace.
Laura Puppato. Sta recuperando il ruolo di candidata alle primarie per guidare la sinistra interna che dopo varie vicissitudini e uscite dal partito appare frammentata e inconcludente.
Forza Italia
Annagrazia Calabria. Il trionfale ritorno a Montecitorio dopo la nascita del primogenito, ha fatto inequivocabilmente capire alle numerose esponenti di Fi che la coordinatrice nazionale della Giovane Italia è nettamente in pole position per la leadership femminile del dopo Berlusconi.
Maria Stella Gelmini. Ha le idee e, quel che più conta in politica, i voti. E’ il punto di riferimento di FI nel nord e rappresenta un efficace antidoto alle intemerate di Salvini.
Barbara Carfagna. Soffre la concorrenza in Campania di Nunzia Di Girolamo e di Iole Santelli in Calabria e di Stefania Prestigiacomo in Sicilia. Ma da brava autodidatta della politica non si arrende mai.
Annamaria Bernini. Molto attivismo e presenzialismo, comunicati alle agenzie, interventi e mondanità. Aspira ad aggregare amiche e colleghe senatrici e deputate: Anna Bonfrisco, Laura Ravetto, Gabriella Giammanco, Elvira Savino.
NCD
Dorina Bianchi. Politicamente movimentista, gestisce un pacchetto di voti che le garantisce l’elezione in qualunque partito. Posizione che le consente di mediare fra segreterie e correnti e di catalizzare crescenti consensi.
Rosanna Sciopelliti. Co-fondatrice del movimento antimafia calabrese “Ammazzateci tutti” e figlia del magistrato Antonino Scopelliti, assassinato il 9 agosto del 199 dalla mafia, vanta un discreto seguito elettorale.
SEL
Serena Pellegrino. Ambientalista e soprattutto esteta, ha proposto, con grande riscontro mediatico ma finora scarsa incidenza istituzionale, la modifica dell’Art. 1 della Costituzione per riconoscere la bellezza quale elemento costitutivo dell’identità nazionale. Le battaglie contro le sanatorie, i giganti della Silicon Vally e la startup che marginalizza gli architetti, le hanno fatto guadagnare molti consensi personali a dispetto della mancanza di spazi all’interno di Sel.