Unu pagu fele amargurat meda mele. Un pò di fiele fa amaro il miele, dice un proverbio sardo che s’attaglia al risultato elettorale bifronte della Sardegna, in bilico sulla vittoria ora dell’uno ora dell’altra dei due principali candidati: Paolo Truzzu per il centrodestra e Alessandra Todde per l’alleanza Cinque Stelle – Pd.
Per il centrodestra il fiele é quello dei voti leghisti che, secondo le prime radiografie del voto, sarebbero venuti meno al candidato di Fratelli d’Italia Truzzu, fortissimamente voluto dalla Premier Giorgia Meloni nonostante la strenua opposizione del segretario leghista Matteo Salvini, che fino all’ultimo ha difeso la ricandidatura del Presidente uscente della regione Christian Solinas del partito sardo d’azione, affiliato alla Lega.
Se confermato dall’analisi dei dati definitivi, il voto disgiunto attribuito alla Lega, che potrebbe aver fatto naufragare Truzzu, lascerebbe prevedere l’avvio di una valanga politica destinata a ripercuotersi sulla maggioranza di governo e sullo stesso esecutivo. Altri elementi di valutazione che aumentano il fiele nel centrodestra, sono la flessione dei voti della Lega e il conseguente sorpasso da parte di Forza Italia.
La scomposizione delle coalizioni ed il fotofinish in corso, lascia l’amaro in bocca anche a Cinque Stelle e Pd. La consistente percentuale di voti del Candidato ex Pd Renato Soru ha reso ancora più cocente la delusione della travagliata alleanza fra il leader pentastellato Giuseppe Conte e la segretaria democratica Elly Schlein per il miraggio del 53% iniziale conquistato da Alessandra Todde nelle prime dieci sezioni scrutinate. Lo spoglio delle schede non ha finora superato l’estenuante stallo. Nonostante il precipitarsi a Cagliari di Conte e Schlein, che scommettendo sul successo di Todde intendono mettere la faccia sull’eventuale vittoria per presentarla come l’inizio della rivincita contro il centro destra.
![Elezioni Sardegna: l’alba della vittoria o della sconfitta](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2024/02/presidenza.jpg)