Sondaggi kaputt. L’accelerazione esponenziale delle contrapposizioni elettorali, i veleni accumulati all’interno dei partiti nella fase della presentazione delle liste e lo shock energetico che sta terremotando imprese ed economia familiare, hanno fatto saltare quasi tutti i punti di riferimento dei classici sondaggi d’opinione sugli scenari del nuovo parlamento.
All’imponderabile valutazione statistica sullo stravolgimento del contesto politico, col golpe parlamentare di Lega e Forza Italia che hanno cavalcato la convulsa impennata dei 5 Stelle e provocato la crisi del Governo Draghi e le elezioni anticipate in piena estate, si aggiungono numerosi elementi inediti che rendono oltremodo difficile la raccolta dei dati e l’individuazione statistica dei trend prevalenti.
Pur nella concitazione per i risultati delle elezioni del 25 settembre non passeranno inosservate le previsioni tanto clamorosamente sballate da sembrare interessate di alcuni sondaggisti. Questa volta, come afferma Lorenzo Pregliasco, direttore di YouTrend: «Sarà più facile ricordare un sondaggio o una proiezione sbagliata che cento giuste».
Web, social, algoritmi e smartphone hanno talmente rivoluzionato la metodologia e la tempistica dei sondaggi che oltre ad essere un’arte sono sempre stati una scienza, da trasformarli in una radiografia complessiva dei comportamenti dei cittadini.
Come per il marketing alcuni metodi basati sull’intelligenza artificiale e sull’analisi dei contenuti postati sui social e sugli accessi ai motori di ricerca, sono in grado infatti di delineare gusti, disgusti e aspettative elettorali.
Mentre senza avere avuto il tempo di tarare e collaudare la somma degli effetti determinati dal taglio del numero dei parlamentari e dalla conseguente ridefinizione dei collegi elettorali e delle circoscrizioni del Rosatellum, gli schemi dei sondaggi sono ancora per lo più ancorati alla raccolta di opinioni di un campione di elettorato.
I sondaggisti basano le loro stime anche sull’affluenza e su un insieme di fattori socio-economici. Spesso però non basta e comunque fra le nuove caratteristiche dell’elettorato va considerata anche la partecipazione per la prima volta dei 18enni al voto, tanto per la camera dei Deputati quanto per il Senato della Repubblica. Due i problemi essenziali: ottenere un campione rappresentativo e, soprattutto, la garanzia della veridicità delle risposte.
Singolare infatti che non esistano sondaggi riguardanti le percentuali degli italiani che non credono affatto nei pollsters, i sondaggisti.
Il basso costo dei sondaggi online sta provocando inoltre un’ondata di sondaggi trash, mutazione genetica delle fake news.
“I sondaggi riflettono un’opinione creata dai media” sostiene non a caso il saggista francese Pascal Bruckner. Come dire che un sondaggio d’opinione non è affatto un sostituto del pensiero e sopra ogni cosa della democrazia.