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Finché avrà petrolio e gas Mosca manderà al massacro i suoi soldati

Dietro l’armata russa che annaspa e che ogni giorno sul fronte ucraino perde migliaia di soldati ed interi arsenali, Mosca ha eretto una diga economica che tiene sotto controllo l’incidenza delle sanzioni occidentali sulla qualità della vita del paese.

Finché avrà petrolio e gas Mosca manderà al massacro i suoi soldati
Uno dei tantissimi funerali dei soldati caduti in Ucraina che si susseguono quotidianamente in Russia

Secondo una dettagliata analisi del settimanale britannico The Economist la situazione dell’economia reale della Russia si é sorprendentemente adattata alle avverse condizioni.L'Economist "orwelliano" e il politically correct di Google - FIRSTonline

Certo, i prezzi al consumo sono balzati di oltre il 10% dall’inizio dell’anno sulla scia del deprezzamento del rublo, che ha reso più care le importazioni, e della ‘fuga’ di molte compagnie occidentali, che ha ridotto l’offerta. Ma gli indicatori evidenziano come l’equilibrio economico complessivo sta tenendo e secondo i dati di  Sberbank, il più grande gruppo bancario del Paese e dell’Europa dell’Est, dopo un primo choc a marzo, i russi sembrano essere tornati a spendere e a frequentare bar e ristoranti.

A fine aprile la banca centrale ha ridotto il tasso d’interesse chiave dal 17% al 14%, segnalando che il panico finanziario di febbraio si sta raffreddando. Tanto é vero che le stime degli analisti, che si attendevano un crollo del Pil fino al 15% quest’anno, cominciano a sembrare eccessivamente pessimistiche.Sanzioni Russia, Apple Pay fa i primi tagli: rimosse due banche russe - HDblog.it

La spiegazione, sostiene l’Economist, é che la Russia aveva un’economia piuttosto “chiusa” anche prima dell’invasione dell’ Ucraina e questo limita la portata dei danni che le sanzioni riescono a creare.

L’economia russa é basata saldamente sui suoi immensi giacimenti di combustibili fossili, i ricavi dei quali non soltanto bilanciano l’incidenza delle sanzioni, ma addirittura si sono talmente incrementati da finanziare da soli la guerra in Ucraina.

Dall’inizio dell’invasione, calcola il finlandese Centre for research on Energy and Clean air, Mosca ha esportato combustibili fossili per almeno 65 miliardi di dollari mentre nel primo trimestre gli incassi di Mosca dagli idrocarburi sono cresciuti di oltre l’80% su base annua.Ucraina-Russia: Putin e l'Occidente è “guerra del gas”. Mosca minaccia l'interruzione. Francia-Germania: 'Siamo pronti' | InfoOggi

Grazie al suo export energetico ogni giorno il Paese accumula circa un miliardo di dollari. The Economist calcola che, nel complesso, dal giorno dell’invasione dell’Ucraina, le importazioni russe si sono ridotte di circa il 44%, mentre le esportazioni sono cresciute di circa l’8%.

Al collasso dell’import hanno contribuito l’espulsione di Mosca dal sistema Swift per i pagamenti internazionali e l’iniziale deprezzamento del rublo, che sta peraltro recuperando terreno. Ma le esportazioni hanno tenuto sorprendentemente bene, incluse quelle verso i Paesi occidentali che non hanno mai smesso di comprare petrolio e gas dal Cremlino.

Il risultato di tutto ciò é che, secondo gli esperti, il surplus commerciale russo potrebbe raggiungere livelli record nei prossimi mesi. L’Institute of international finance stima che l’avanzo corrente potrebbe arrivare a 250 miliardi di dollari, il 15% del Pil, oltre il doppio rispetto ai 120 miliardi di dollari registrati nel 2021.

Insomma, constatano gli economisti, le sanzioni hanno finito per finanziare la guerra e la loro efficacia si sta sempre più indebolendo.

Sullo sfondo resta il possibile blocco Ue alle importazioni di petrolio russo. Blocco che comunque, al di là delle divisioni europee, anche se fosse approvato immediatamente determinerebbe un impatto che comincerebbe a farsi sentire su Mosca soltanto a inizio 2023.

Una radiografia economica, quella del settimanale britannico, che pone l’esigenza di una evoluzione del sistema sanzionatorio occidentale nei confronti dell’economia russa.

Per raggiungere una reale incidenza, sostengono gli esperti, si dovrebbe imporre il blocco delle importazioni energetiche russe. Un embargo totale difficile tuttavia da attuare prima di svariati mesi, necessari per sostituire con altre forniture il petrolio e il gas di Mosca.  Ma si tratterebbe di un blocco totale che destabilizzerebbe davvero l’intero sistema economico russo.Le nuove sanzioni dell'Europa non toccano gas e petrolio - Panorama

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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