I politici e le riforme passano, il Csm resta. A palazzo dei Marescialli non sventola affatto bandiera bianca, tutt’altro.
A cavallo fra lo sciopero delle toghe, indetto dall’Anm per il 16 maggio e le forche caudine dell’approvazione al Senato della riforma Cartabia, le “componenti” interne della magistratura sono in fibrillazione per scegliere e designare i candidati al nuovo Consiglio superiore della magistratura che sarà eletto a luglio.
Sulle candidature incideranno il consenso e l’ampiezza, o meno, dello sciopero di protesta contro la riforma, ma il quadro dei nomi è già delineato in quasi tutti i distretti giudiziari.
Magistratura Indipendente ha già deliberato nel corso dell’assemblea generale, i nomi dei candidati. Salvo aggiornamenti sulla base della definitiva legge elettorale sono: Paola D’Ovidio per la legittimità, i Pubblici ministeri di Palermo, Dario Scaletta, e di Firenze, Eligio Paolini; Bernadette Nicotra (giudice Roma), Luisa Mazzola ( giudice Bergamo) e Edoardo Cilenti ( consigliere appello Napoli) quali giudici di merito.
Area in attesa delle primarie i nomi più gettonati sono quelli di Antonello Cosentino per la legittimità, Mario Palazzi ( pubblico ministero Roma) e Marcello Basilico ( giudice Genova)
Unicost procederà alle primarie, ma intanto sarebbero certi Milena Falaschi per la legittimità e il Pm catanese Marco Bisogni
Autonomia & Indipendenza potrebbe candidare come indipendente il Procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Al momento non vi sono né conferme, né smentite, ma la candidatura di Gratteri connoterebbe la continuità della linea intransigente di verità e giustizia, in particolare sul fronte antimafia e anti ‘ndrangheta, dell’uscente Consigliere Nino Di Matteo.
Facebook Comments
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1