Anticipare le mosse di Putin, condividere e incrociare i dati aggiornati dell’intelligence sugli sviluppi della guerra nel sud dell’Ucraina e sulla situazione a Mosca, predisporre le contromisure necessarie a fronteggiare eventuali emergenze.
Nessun riscontro sulle decisioni e sulle valutazioni su questi che erano i reali obiettivi del G7 straordinario sono stati resi noti, ma dal tenore e dalla successione dei temi del comunicato finale si deduce che Stati Uniti, Inghilterra,Francia,Italia, Germania, Giappone e Canada sono pronti a contrastare e bilanciare con rifornimenti militari ed assistenza strategica a Kiev eventuali ulteriori iniziative del Cremlino per inasprire e prolungare l’invasione dell’Ucraina.
Alla video conferenza hanno preso parte anche la Presidente della Commissione e il Presidente del Consiglio Europeo Ursula Von Der Leyen e Charles Michelle.
Sull’impatto dell’ intelligence, ma anche sull’esigenza di evitare fughe di notizie, si sono soffermati in particolare il Presidente americano Joe Biden e il Premier britannico Boris Johnson. Mentre il Presidente Francese Emmanuel Macron ha preannunciato ulteriori contatti telefonici con Putin per insistere sull’avvio di negoziati con l’Ucraina.
Il Premier Mario Draghi, che martedì sarà a Washington per un vertice con Biden, ed il Cancelliere tedesco Olaf Sholz hanno evidenziato il punto di vista europeo in merito alla comunque concordata riduzione delle importazioni di petrolio dalla Russia, mentre la Casa Bianca ha annunciato nuove sanzioni contro Mosca.
Le società e i cittadini russi non potranno più utilizzare servizi bancari, di marketing e di consulenza statunitensi. Nel mirino degli Stati Uniti anche tre importanti tv di Stato russe e 2600 funzionari di moscoviti e della Bielorussia compresi 27 dirigenti di Gazprombank, tra i maggiori gruppi bancari dell’Europa orientale. Tra le sue controllate c’è anche Gazprom-Media.
L’intervento in video conferenza del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rafforzato la determinazione del G7 a sostenere la capacità difensiva e l’economia dell’Ucraina.
Contro un eventuale, paventato, innalzamento della tensione da parte di Putin, l’Occidente ha in pratica già anticipato la risposta.