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Gaza Mar Rosso e Ucraina spirali di guerra globale

Le sfide per la sicurezza stanno rapidamente assumendo una dimensione globale, che va dal terrorismo all’instabilità politica, dalla guerra informatica ai disastri naturali.

Gaza Mar Rosso e Ucraina spirali di guerra globale
Josep Borrell

Emblematica ed insieme pragmatica, l’analisi dell’Alto rappresentante europeo per gli Affari esteri, Josep Borrell, al terzo Forum ministeriale Ue-indo-pacifico di Bruxelles, parte dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che sottolinea Borrel, ha evidenziato l’importanza della cooperazione e dell’azione collettiva, ma “i principi in gioco in Ucraina – aggiunge – non sono solo europei, sono globali. Le conseguenze di questa guerra si ripercuotono ben oltre l’Ucraina e ben oltre l’Europa”.

Per Josep Borrell, il punto caldo e più pericoloso, é il Medio Oriente. Gli attuali scenari in continua evoluzione di Gaza e del Mar rosso gettano un’ombra sulla stabilità globale e rappresentano cicatrici aperte sulla superficie del pianeta.Gaza Mar Rosso e Ucraina spirali di guerra globale

A Gaza, mentre l’esercito israeliano prosegue l’avanzata demolitrice dei rifugi sotterranei di Hamas e punta al controllo dell’intera area di Rafah, al confine con l’Egitto, il gruppo terroristico ha smentito l’annuncio del Qatar di un accordo di massima per una tregua concordata di alcune settimane sulla base dello scambio fra ostaggi e prigionieri palestinesi.

Le trattative per un nuovo accordo di scambio e di liberazione di ostaggi sono entrate in una nuova fase il 29 gennaio, dopo che sono trapelate informazioni su un’intesa a Parigi tra i vertici dell’intelligence di Stati Uniti, Israele, Egitto ed il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani.

Ma fonti palestinesi citate dall’emittente panaraba di proprietà saudita “Al Arabiya” hanno replicato che Hamas non accetterà accordi di tregua se Israele non lascerà la striscia di Gaza.

Nonostante Hamas tenti di alzare la posta delle trattative, che qualcosa si stia muovendo lo si deduce dall’ennesima imminente tornata di colloqui che il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, avrà in Israele e in Medio Oriente.

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Antony Blinken

Secondo l’intelligence americana l’Iran non avrebbe il pieno controllo sui gruppi terroristici che arma e finanzia in Siria, Iraq, Yemen e Libano attraverso  Forza Quds la sezione d’élite del Corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, responsabile del sostegno attraverso consiglieri militari e tecnologia delle varie milizie, nonché degli Houthi yemeniti. Il che se da un lato aggrava il rischio di attacchi incontrollati, riduce anche la possibilità che gli Stati Uniti vengano coinvolti in uno scontro diretto con l’Iran.

Per Washington che assieme a Londra prosegue i raid contro le postazioni missilistiche Houthi che prendono di mira i mercantili nel Mar Rosso, si tratta di rispondere agli attacchi camminando su una linea circoscritta d’interventi calibrati in relazione a ciascuna delle milizie terroristiche.

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William Burns

Sull’altro fronte dell’instabilità globale, quello dell’Ucraina, il cambio di strategia dell’esercito di Kiev é stato confermato in uno dei passaggi più importanti dell’articolo scritto sulla rivista Foreign Affairs dal Direttore della Central Intelligence Agency,William Burns : «attacchi profondi dietro le linee nemiche, non più la ricerca ossessiva del colpo di avanzamento al fronte». L’alto costo alle truppe russe si infligge, dice il Direttore della Cia «non solo facendo progressi in prima linea, ma anche lanciando attacchi più profondi alle loro spalle e guadagnando costantemente terreno nel Mar Nero». Dove in effetti, il giorno dopo le affermazioni di Burns gli ucraini hanno affondato la corvetta lanciamissili della flotta russa Ivanovets.

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Corvetta Ivanovets

Secondo il ministero della difesa britannico la corruzione sta danneggiando in modo significativo l’efficacia dell’esercito di Mosca. Dopo un’analisi di oltre mille casi di corruzione militare, il quotidiano russo indipendente Verstka ha pubblicato un articolo sulla corruzione nell’armata russa. La ricerca ha identificato modelli di corruzione e un sistema di tangenti utilizzato dai membri delle forze armate e dai loro comandanti, commentano gli esperti di Londra.

“Sono state date o richieste tangenti per vari “servizi” come: ferie, certificazioni di idoneità fisica, grado militare, patenti di guida, per evitare azioni disciplinari contro i soldati per l’utilizzo di smartphone o per ubriachezza”, afferma lo studio.Gaza Mar Rosso e Ucraina spirali di guerra globale

E dopo il febbraio 2022, l’inizio della fallita invasione dell’Ucraina, l’insieme delle “prestazioni” é stato ampliato per includere certificati di infortunio, premi per la partecipazione all’invasione o per evitare l’invio in missione di combattimento.

Verstka ha pubblicato le tariffe correnti per questi ‘servizi’, che vanno da 40.000 rubli (oltre 400 euro) per evitare di essere mandati in prima linea fino a un milione di rubli (oltre 10.000 euro) per un certificato di infortunio. L’intelligence britannica sottolinea che la corruzione é da tempo un problema che incide significativamente sull’efficienza delle forze armate russe.

Ed é anche un tragico problema criminale, sul quale indagò negli anni ’90 il giornalista Dmitry Kholodov che nell’ottobre 1994 fu dilaniato a Mosca dall’esplosione di una bomba nascosta nella sua valigetta. Come scriveva Luigi Barzini jr : “a Mosca nessuno sa cosa succede, ma tutti lo capiscono.”Gaza Mar Rosso e Ucraina spirali di guerra globale

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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