I go away, vado via. Non lo dice, ma è evidente: Donald Trump sta facendo gli scatoloni per lasciare la Casa Bianca. Dopo venti giorni di deliri twitter, accuse boomerang e ricorsi persi, il Presidente uscente ha dato il via, letteralmente obtorto collo, alla transizione per l’insediamento del 46° Presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, e della nuova amministrazione.
Assediato dai media, dall’opinione pubblica e dai vertici economici e finanziari sempre più preoccupati, ma soprattutto ad un passo dall’eventuale clamoroso impeachment per avere ostacolato le procedure costituzionali, Donald Trump è costretto a dire addio allo studio ovale, epicentro simbolo del potere presidenziale della Casa Bianca. Un addio momentaneo, sostiene lui che ha twittato “la battaglia continua, vinceremo”, pressappoco come il Maresciallo Badoglio che in fuga dopo l’ignominioso e nefasto 8 settembre 1943 dell’Italia proclamò: “la guerra continua….”
A tre delicate settimane col fiato sospeso dalle elezioni Usa, la svolta dell’inizio della resa di Trump è stata determinata dall’ennesima bocciatura dei ricorsi legali contro l’esito del voto nei singoli stati e dalla proclamazione ufficiale della vittoria di Biden nel Michigan. Un verdetto che rende netta e irreversibile la sconfitta dei repubblicani e la conquista della Presidenza da parte del candidato democratico. Così per scongiurare una messa in stato d’accusa a questo punto inevitabile Donald Trump, pur non riconoscendo paradossalmente ancora la sconfitta, ha autorizzato finalmente la transizione di poteri e l’ammissione di Joe Biden al briefing dell’intelligence.
Incurante dei colpi di teatro seriali di Trump, il Presidente eletto sta intanto completando la sua squadra di esperti veterani della politica: Anthony Blinken Segretario di Stato, Jake Sullivan Consigliere per la sicurezza nazionale, Janet Yellen, rimpianta ex capo della Federal Reserve, al Tesoro, John Kerry neo supervisore delle politiche e delle misure per la tutela del clima.
Avril Haines sarà la prima donna alla guida della National Intelligence, mentre Alejandro Mayorkas è il primo immigrato a diventare segretario del dipartimento per la Homeland Security, mentre Linda Thomas-Greenfield sarà la nuova ambasciatrice all’Onu. Un ottimo inizio, applaudono Wall Street, Washington e le capitali europee.