by Maggie S. Lorelli
ll web é la nuova frontiera della violenza sulle donne. Gli abusi e i soprusi che le donne subiscono quotidianamente anche in rete minano la sfera psicologica, provocando ferite non meno dolorose rispetto a quelle fisiche.
Uno degli attacchi più aggressivi alla dignità femminile è il revenge porn, che rientra nei reati digitali lesivi della cosiddetta e-reputation, che possono avere gravi conseguenze nella vita quotidiana. Pensiamo al recente caso della maestra d’asilo di Torino, licenziata dopo la diffusione in rete di un video hard da parte dell’ex fidanzato.
![La violenza contro le donne nell’infinito inferno del web](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2020/11/stylise-600x375.jpg)
Quali sono attualmente le forme di tutela legale per chi è vittima di questi attacchi?
“Per quanto si è appreso dai giornali il caso di Torino – spiega Nicole Monte, Avvocato specializzato nelle Nuove Tecnologie, Senior Associate della legal tech company italiana LT 42 – da un punto di vista giuridico, sembra configurare il reato di Diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612ter). Nonostante questo tipo di condotta fosse perseguibile anche prima, questo è un reato introdotto in forma autonoma nel luglio del 2019, dopo un lungo dibattito parlamentare. In particolare – continua Nicole Monte – l’articolo ha previsto due diversi comportamenti potenzialmente perseguibili: il primo è quello di colui che, dopo aver realizzato un contenuto destinato a rimanere privato, lo diffonde senza il consenso della persona ritratta, il secondo è invece quello di chi, dopo averlo ricevuto, prosegue nella diffusione. Questa seconda ipotesi può configurarsi solo se la condivisione è avvenuta “al fine di recare un danno alla vittima”, non è dunque perseguibile chi diffonda contenuti di questo genere per mera goliardia”.
![La violenza contro le donne nell’infinito inferno del web](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2020/11/nicole-monte-600x600.jpg)