Guerra e politica inciampano su Putin e si intersecano sull’onda dello sdegno unanime per l’invasione russa dell’Ucraina e della tragedia di un conflitto assurdo e che dopo 77 anni di pace divampa nuovamente nel cuore dell’Europa.
Leader e partiti modulano con poche apparenti differenze la condanna per l’aggressione armata scatenata da Putin contro Kiev e condividono senza riserve la determinazione con la quale il Premier Mario Draghi ha stigmatizzato l’attacco concentrico e la sanguinosa invasione dell’esercito russo che sta letteralmente dilaniando l’Ucraina.
Le differenze di toni e di argomentazioni lasciano trasparire i riflessi condizionati di alleanze e accondiscendenze coltivate fino alla vigilia della proditoria invasione russa.
Dalla Lega e dai i 5Stelle nonostante le affermazioni di Salvini e di Conte traspaiono evidenti modalità di valutazioni riguardo la valanga di sanzioni che l’Italia, l’Europa, la Nato e l’intero occidente stanno varando nei confronti di Mosca.
“Sulle sanzioni siamo quelli che abbiamo più da perdere. Spero che i professionisti del ‘no’, il no alla Tap, il no al nucleare, capiranno. Meglio tardi che mai” dice il leader della Lega, mentre Giuseppe Conte, da sempre cauto sulle posizioni anti-russe, ammette di essere “molto preoccupato per le ripercussioni, cioè per il peso delle sanzioni, che rischiano di accendere la spirale inflazionistica, visto che dipendiamo molto proprio dal gas russo.”
Alla Camera fra i grillini circolano i dati dei rapporti commerciali fra l’Italia e la Russia: nel 2021 interscambio ha superato i 20 miliardi, esportiamo per oltre 7 miliardi di euro e importiamo per 12,6 miliardi con circa 300 di imprese italiane in affari con Mosca, 14esima destinazione al mondo per il Made in Italy. Distinguo che vengono tacciati d’ambiguità dal Pd.

“E’ il momento dell’unità del nostro Paese, non si può mettere in gioco la libertà, la democrazia, non ci si può mettere a discutere di ambiguità”, afferma il segretario dem Enrico Letta.
Double fase la posizione di Forza Italia: di ferma condanna con Tajani e attendista da parte di Berlusconi che lascia intravedere estremi tentativi di mediazione col Presidente Russo, da sempre in sintonia con l’ex Cavaliere.
