Il Csm torna nella sua piena composizione e si appresta a scegliere i vertici delle Procure di Torino e Brescia.
Una doppia scelta che rappresenta la prova generale della nomina, slittata all’inizio del nuovo anno, del Procuratore della Repubblica di Roma.
La convalida dell’elezione e l’insediamento di Elisabetta Chinaglia, la consigliera che ha vinto la consultazione suppletiva dell’8 e del 9 dicembre, segna la definitiva ripartenza dell’ organo di autogoverno della Magistratura dopo il marasma del cosiddetto caso Palamara e le dimissioni di 5 consiglieri togati.
Con l’ insediamento di Elisabetta Chinaglia, sostenuta da Area, che diventa il gruppo più consistente con 5 consiglieri, salgono a sei su 27 componenti le donne togate nel Consiglio Superiore della Magistratura.
Un record per il Consiglio, dove già siedono Ilaria Pepe (A&I), Loredana Miccichè (MI), Paola Maria Braggion (MI), Alessandara Dal Moro (Area) e Concetta Angela Roberta Grillo (Unicost).
I nuovi equilibri interni di Palazzo dei Marescialli si misureranno mercoledì 18 dicembre nel Plenum che deciderà la nomina dei nuovi Procuratori di Torino e Brescia.
Il primo ufficio é scoperto da quasi un anno, da quando e’ andato in pensione il Procuratore Armando Spataro. Il secondo da oltre un anno, con l’uscita del capo della procura Tommaso Buonanno. Non sono nomine di routine. Sulle scelte da compiere si é gia’ divisa la Quinta Commissione per il conferimento gli incarichi direttivi.
Per Torino sono candidati il Procuratore di Siena, Salvatore Vitello e Annamaria Loreto, già procuratore aggiunto a Torino. In Commissione Vitello ha ottenuto la maggioranza: 4 voti espressi dai togati di Magistratura Indipendente e Unicost e dai laici di M5S e Lega. Mentre Loreto è stata appoggiata dai togati di Area e Autonomia e Indipendenza, i due gruppi che si sono rafforzati con le sostituzioni dei consiglieri che si sono dimessi.
Due i candidati anche per la procura di Brescia: Francesco Prete, Procuratore a Velletri (che in Commissione ha ottenuto 3 voti, dei togati di Magistratura Indipendente e Unicost e dei laici della Lega) e Fabio Napoleone, in passato Procuratore di Sondrio e consigliere del Csm e attualmente sostituto Pg presso la Corte d’appello di Milano, votato dal solo presidente della Commissione Mario Suriano di Area.
Non ha invece partecipato al voto Piercamillo Davigo, di Autonomia & Indipendenza, gruppo che ha raddoppiato (da 2 a 4 consiglieri) la sua rappresentanza al Csm. Con il gruppo, guidato da Piercamillo Davigo, è stato eletto come indipendente anche l’ex pm di Palermo Nino Di Matteo. Unità per la Costituzione e Magistratura Indipendente, le correnti piu’ moderate che all’inizio della consiliatura avevano la maggioranza e a cui appartenevano i consiglieri che si sono dimessi, ora sono in minoranza con 3 consiglieri ciascuna.
Il voto del Plenum su Torino e Brescia rappresenta dunque una sorta di anticipazione della scelta del nuovo Procuratore di Roma. Dopo le audizioni dei 12 candidati iniziali sono rimasti in pole position il Procuratore di Palermo, Franco Lo Voi, e il Procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino.
Il rinvio del voto in V^ Commissione evidenzierebbe l’avvio di un confronto fra le componenti interne dell’Anm per evitare il perdurare dello stallo sulla scelta del vertice della Procura di Roma. Stallo sul quale inciderà tuttavia l’esito delle nomine di Torino e Brescia.