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Il grande gelo su Orban che giova a Bruxelles e alla Nato

Nothing of Orban is thrown away, di “Orban non si butta nulla, neanche la visita a Putin” commentano beffardi a Bruxelles al Parlamento Europeo e al quartier generale della Nato.

Dietro la collera e i commenti al vetriolo per il maldestro tentativo del Premier ungherese di coinvolgere l’Unione Europea per accreditare la sfacciata strategia del Cremlino di parlare di pace e di continuare ad invadere l’Ucraina, si cela infatti la constatazione che l’iniziativa di Orban ricompatta l’Europa dopo le lacerazioni post elettorali e rilancia l’azione dell’Alleanza atlantica a sostegno di Kiev.

Il grande gelo su Orban che giova a Bruxelles e alla Nato
Viktor Orban e Vladimir Putin

“Il volo di Viktor a Mosca assomiglia molto a quello fuori dalla realtà di Rudolf Hess, il delfino di Hitler che mentre i nazisti mettevano a ferro e fuoco il continente tentò di trattare la pace con l’Inghilterra” ricordano gli storici.

La conferma dell’effetto contrario della mossa a sorpresa del Premier ungherese viene dall’accoglienza riservatagli da Putin che involontariamente lo ridicolizza: “A quanto capisco, lei é arrivato a Mosca anche come presidente di turno del Consiglio Ue e non solo come partner della Federazione russa” afferma il presidente russo, mentre il leader di Budapest, si affanna a definire “speciale” il loro incontro.  Con Putin che rincara la dose, precisando di aspettarsi uno scambio di opinioni anche sulle questioni bilaterali, ovvero il ritiro delle sanzioni europee.Il grande gelo su Orban che giova a Bruxelles e alla Nato

Un incontro pirandelliano che avviene “su iniziativa ungherese ”  specifica  il  portavoce di Putin, Dmitry Peskov, citato dalla Tass.

Concretamente la “fuga moscovita“ di Orban, come viene definita nelle capitali europee, non ottiene alcunché, ma acuisce solo l’isolamento di Budapest e dimostra la buona fede del Presidente dell’Ucraina Zelensky che aveva accettato di incontrare il Presidente di turno europeo alla vigilia del viaggio a Mosca per ribadire l’esigenza di una “pace giusta”, cioè con la ritirata dell’armata russa dai territori occupati.

Al Cremlino appena Orban ha accennato all’eventualità di un cessate il fuoco in Ucraina per facilitare l’apertura di negoziati, Putin lo ha gelato ed ha risposto di essere contrario perché la Russia vuole “una piena e definitiva conclusione del conflitto”. Il grande gelo su Orban che giova a Bruxelles e alla Nato

Controproducente ed effimera l’iniziativa ungherese mette a nudo la subalternità del Premier nei confronti della Russia, ma rinsalda notevolmente l’alleanza euro atlantica.

Dal 9 all’11 luglio, i capi di Stato e di governo della Nato si riuniranno a Washington per il vertice annuale dell’Alleanza. Sarà l’occasione per celebrare i 75 anni della Nato, baricentro della sicurezza europea e per parlare delle prospettive a cominciare dal sostegno a Kiev.

Stoltenberg, che il primo ottobre passerà le consegne al nuovo Segretario generale, Mark Rutte,  ha colto al volo l’autogol di Orban per sottolineare che la Nato é fermamente determinata a garantire che l’Ucraina possa prevalere contro l’aggressione russa.

Per questo motivo, aggiunge Stoltenberg, ci si aspetta che i leader dell’Alleanza concordino su un nuovo pacchetto sostanziale di aiuti .

Gli alleati dovrebbero fornire ulteriori sistemi di difesa aerea, munizioni e altri tipi di armamenti, mentre sarà varata una nuova interoperabilità militare con l’attivazione  in Polonia di un Centro congiunto di analisi, formazione e istruzione Nato-Ucraina.

Un vertice quello di Washington durante il quale Viktor Orban avrà tutti gli occhi addosso e suo malgrado svolgerà un ruolo di aggregatore: sarà utilizzato come quinta colonna di Putin per fare sapere al Cremlino quello che la Nato gli vorrà far credere e rappresenterà plasticamente tutto quello che l’Europa e la Nato non vogliono essere e non saranno mai.Il grande gelo su Orban che giova a Bruxelles e alla Nato

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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