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Rubrica di critica recensioni anticipazioni 
Col Premio Nobel alla poetessa americana Louise Glück, la Poesia libera tutta la sua essenza di speranza e di saggezza sul tetto del mondo della letteratura.
A noi italiani verrebbe da dire che in fondo l’avevamo previsto da oltre mezzo secolo, da quando nel 1966 Adriano Celentano cantò per la prima volta “Il ragazzo della via Gluck” .
Ecco che ora alla periferia dell’esistenza, scandagliata dai versi della poesia universale, si materializzata una poetessa che quasi come un appuntamento con la storia porta il profetico cognome di Glück.
Il compositore austroungarico Christoph Willibald Glück è stato infatti nella seconda metà del XVIII uno dei protagonisti del Classicismo musicale.
Il Nobel 2020 per la letteratura a Louise Glück rappresenta dunque, oltre che un segno di speranza anche una sorta conferma. Il prestigioso riconoscimento le è stato conferito “per la sua inconfondibile voce poetica, che con l’austera bellezza rende universale l’esistenza individuale”.
Figlia di immigrati ungheresi, Louise Glück è nata a New York il 22 aprile 1943 ed è cresciuta a Long Island. I suoi versi, che riflettono la malinconia della solitudine, nel 1994 le hanno fatto vincere il Premio Pulitzer.