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Rubrica di critica recensioni anticipazioni
by Antonino Cangemi
Come il precedente, anche l’ultimo romanzo di Giosuè Calaciura riscrive, con taglio personale, avvenimenti religiosi.
Se in «Io sono Gesù» lo scrittore palermitano aveva raccontato l’infanzia e la giovinezza del figlio di Dio ancora ignaro della missione affidatagli, in «Una notte»(Sellerio, 205 pagg.) fa rivivere la Natività e le suggestioni che l’accompagnano.![Il regno degli ultimi della scrittura di Giosué Calaciura](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2022/11/thumbnail-43-440x600.jpg)
Suggestioni di una notte unica che richiama a Betlemme una folla di poveri convinta, chi più chi meno, che quel bimbo appena messo al mondo da una fanciulla mandata in sposa a un uomo avanti negli anni li riscatterà da miseria, sopraffazioni,ingiustizie. Vengono da ovunque, i poveri, per assistere all’evento e offrire i loro doni, con aspettative diverse e simili. Quando giungono nella grotta maleodorante, dove accanto al bambino e ai genitori vi sono un bue e un’asina, a volte l’illusione svanisce: l’infante non smette dipiangere presagendo il sacrificio che l’attende e il padre e la madre sono troppo inadatti al ruolo che ricoprono per accudirlo; altre volte accade qualcosa di imprevedibile e stupefacente.
![Il regno degli ultimi della scrittura di Giosué Calaciura](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2022/11/giosue-calaciura-600x384.jpg)