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Il ritorno alle origini di Elsa Morante

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Rubrica di critica recensioni anticipazioni

I cardini del pensiero Socrate Buddha Confucio Gesù

by  Antonino Cangemi

«La vita privata di uno scrittore é pettegolezzo; e i pettegolezzi, chiunque riguardino, mi offendono», così dichiarò Elsa Morante  in un’intervista a Enzo Siciliano.

D’altra parte di voci e pettegolezzi sulla sua famiglia ne correvano tanti e lei, riservata e introversa di natura – quanto ribelle e anticonformista – se ne difendeva non svelando i segreti delle sue origini. Avvolte in un alone di misteri.

Il ritorno alle origini di Elsa Morante
Elsa Morante

La scrittrice era nata a Roma il 18 agosto 1912, la madre, di origini ebree, era l’insegnante Irma Poggibonsi sposata con Augusto Morante, istitutore al Riformatorio per minorenni. Ma le sue vicende familiari erano abbastanza intrigate: per i più il suo padre naturale, come anche dei suoi fratelli, era il palermitano Francesco Lo Monaco,  amico di famiglia morto suicida nel 1943 a cui era molto legata, e non quello anagrafico, Augusto Morante, che pare fosse omosessuale. Particolare, questo, non trascurabile perché alcuni personaggi chiave della sua narrativa sono omosessuali, come pure lo sono stati diversi uomini con cui la scrittrice ha avuto legami affettivi, Pier Paolo Pasolini tra gli altri.

Di recente un interessante saggio curato da Margherita Cacioppo, Elsa, la sua storia inizia qui. Viaggio nelle radici siciliane della scrittrice Elsa Morante, edito da Navarra, ricostruisce le origini della Morante facendo coincidere il padre naturale con quello anagrafico.

Secondo la Cacioppo, non solo nella scrittrice scorre il sangue di Augusto Morante, ma quel sangue é siciliano perché il padre, grazie ad accurate ricerche condotte attingendo da più fonti (comprese quelle degli archivi comunali e parrocchiali), é nato a Santa Margherita del Belìce, il paese della Valle del Belìce caro a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, colpito dal sisma del 1968.Elsa, la sua storia inizia qui. Viaggio nelle radici siciliane della scrittrice Elsa Morante

 Le ascendenze belicine della scrittrice sono accreditate anche, come emerge nel saggio, da suoi scritti editi e inediti. Nel racconto Il soldato siciliano, che fa parte della silloge Lo scialle andaluso, è citata Santa Margherita del Belìce. Ambientato nelle campagne romane durante la seconda guerra mondiale, vi si racconta la storia di un soldato arruolatosi coi partigiani che va incontro volontariamente alla morte convinto che solo così potrà ricongiungersi alla figlia morta suicida e perciò anima in pena vagante intorno al camposanto del suo paese: «Ciò ch’io voglio – spiegò, – é di venir colpito, un giorno o l’altro[…]. Ma se mi colpiranno a morte, allora, diventato uno come lei, potrò ritornare in Sicilia, a Santa Margherita».

Vi é poi un romanzo incompiuto, Nerina, in cui sono espliciti i richiami alla Valle del Belìce. Il romanzo, infatti, è ambientato a Santa Ninfa che sostituisce Santa Margherita prevista nella prima stesura; se ciò non basta: la protagonista, chiamata Nerina per la pelle scura – una bambina con la passione della danza – è figlia di un soldato di colore e di una donna margheritese. Se, come detto, la Morante, non amava parlare di sé, ha lasciato che parlassero i suoi romanzi e i suoi racconti dai molti richiami biografici trasfigurati e depistati dalla fantasia.

Elsa, la sua storia inizia qui. Viaggio nelle radici siciliane della scrittrice Elsa Morante
Alberto Moravia ed Elsa Morante

Come è evidenziato nel saggio, buona parte della narrativa della Morante contiene riferimenti biografici, seppure velati. A partire dal romanzo Menzogna e sortilegio nel quale Elisa – la voce narrante – racconta la storia di una famiglia meridionale nell’arco di un ventennio fatta di intrighi e relazioni clandestine morbose e dove fa da sfondo una Sicilia magica e sfarzosa.

Cesare Garboli scrive nella sua Introduzione: «Se si combinassero i dati biografici della Morante con gli indizi offerti dalla topografia del romanzo, i luoghi di Menzogna e sortilegio verrebbero a identificarsi con la regione sud-occidentale della Sicilia: il Belice, non troppo lontano da Palermo, a sua volta filtrata attraverso i ricordi di Roma». Come si apprende dal volume – che inaugura la collana “I quaderni di Elsa” – le origini margheritesi della Morante sono riconosciute anche da René de Ceccatty, autore della sua biografia Elsa Morante. Una vita per la letteratura.Elsa, la sua storia inizia qui. Viaggio nelle radici siciliane della scrittrice Elsa Morante

Il saggio si avvale di diversi contributi che lo arricchiscono ampliando i temi d’interesse che ruotano attorno alla Morante. A parte quelli istituzionali del sindaco e dell’assessore alla cultura di Santa Margherita del Belìce, Francesco Morante – nipote della scrittrice – ricostruisce il suo quadro familiare, Gabriella Ebano approfondisce l’analisi dei riferimenti biografici nelle opere della scrittrice, Marinella Fiume si sofferma sugli echi del Gattopardo presenti in Menzogna e sortilegio, la neuropsichiatria infantile e poetessa Margherita Rimi focalizza l’attenzione sui bambini nella sua narrativa, l’esperta di ebraismo recentemente scomparsa Angela Scandaliato esplora la “doppia diversità” della Morante, di origini ebree e siciliane.

Tutti temi che, per quanto trattati con arguzia, meritano approfondimenti. Perciò, dopo aver letto il primo “quaderno di Elsa”, attendiamo il secondo che si è sicuri svelerà altri particolari inediti o poco conosciuti sulla Morante e toccherà altri argomenti stimolanti. Con discrezione e senza alcun gusto per i pettegolezzi.Elsa, la sua storia inizia qui. Viaggio nelle radici siciliane della scrittrice Elsa Morante

 

 

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Antonino Cangemi
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Saggista e critico letterario
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