Cuore & Batticuore
Rubrica settimanale di posta. Storie di vita e vicende vissute
by Letizia Tomasino
Oggi mi è venuto in mente un ricordo legato al ristorante che gestivo. Avrei da raccontare parecchie storie, per ora comincio con questa che intitoleremo: “E non ci lasceremo mai… forse!”
Accettavo prenotazione dei tavoli, la gente telefonava di solito nel pomeriggio per assicurarsi un posto. Mi telefona un uomo e mi chiede di prenotare un tavolo per le 22,30, mi chiede un tavolo abbastanza riservato, anzi, vuole uno dei tre tavoli in fondo al locale, preferibilmente non quello centrale, poi mi dice che verrà fra circa un’ora perché deve dare più dettagli. Gli dico che lo aspetto e con le ragazze facciamo un pronostico: questo qui porterà la torta perché vuole fare una sorpresa alla moglie o fidanzata. Dopo un’ora esatta il tipo arriva con una torta in mano, sguardo d’intesa con le ragazze che ridacchiano fra loro, e vuole parlare con la responsabile, gli dico che sono la titolare del ristorante e lui mi mette in mano un astuccio che contiene un anello bellissimo, mi dà precise disposizioni, devo infilare l’anello dentro la torta al momento opportuno. Bene, mi congratulo con lui e va via col sorriso sulle labbra.
Alle 22,30 precise si presenta con una tipa bellissima, li faccio accomodare al loro tavolo e prendo le ordinazioni. Lei prende solo un’insalata, lui un primo e un secondo piatto. Lui si vede che è innamorato, lei mi sembra una che se la tira parecchio, fa la snob. Un cenno di lui mi fa capire che devo portare la torta, ma non è il compleanno di nessuno di loro. Appena poggio la torta al cioccolato sul tavolo, lei dice subito che non era stata ordinata. Il ragazzo prende il coltello e le dice che non c’è nessuno sbaglio, quella torta è per festeggiare il loro amore, le porge il coltello da torta e le chiede di tagliare il dolce, la ragazza si rifiuta e lo rimprovera ad alta voce, gli da dell’imbecille, non sa che lei è a dieta ferrea?
Lui diventa rosso, lei si inalbera ancora di più e gli dice che non sono fatti l’uno per l’altra, li vedo litigare ma non distinguo le parole. A un certo punto, lei si alza e va via dicendogli di non cercarla mai più.
Lui resta seduto al tavolo e la guarda basito mentre la donna raggiunge l’uscita. Penso che si alzerà per andarle dietro, invece resta fermo lì e guarda la torta. Mi avvicino al tavolo e lui mi chiede se ho dello champagne, certo che ce l’ho ma cosa avrà da festeggiare?
Intanto il locale si svuota e resta solo lui col bicchiere in mano, sorseggiando lentamente lo champagne carissimo. Mi avvicino al tavolo e lui mi chiede di sedermi, ha bisogno di parlare e io lo faccio perché mi piace ascoltare le storie delle persone. È deluso, è un cane bastonato, non si aspettava quell’epilogo. Era da tempo che andava dietro quella ragazza, era la sua conquista più grande e per questo aveva deciso di sposarla, non aveva fatto i conti con la supponenza e la maleducazione della tipa. Avrei voluto dirgli che era stato fortunato a perderla, ma non l’ho fatto, in quel momento non l’avrebbe capito.
Dopo un anno è ritornato con una donna e i due avevano una fede d’oro al dito, sembravano innamorati e io mi sono commossa.
Sulle rotture di amori e relazioni improbabili c’è una infinita anetoddica che la scrittrice e cantautrice Letizia Tomasino arricchisce con la testimonianza diretta di uno scampato matrimonio infelice. Fra tutte le frasi celebri la più divertente è quella della scrittrice Vera Foster: ” Ho divorziato per divergenze di carattere religioso: mio marito, contrariamente a quello che pensavo, credeva di essere Dio…”