Mosse e strategie dell’orso russo e del dragone cinese
Impronte russe, ombre cinesi. La cacciata delle spie di Mosca e la focalizzazione dell’attenzione dell’ intelligence europea sui rischi crescenti del terrorismo islamico, fanno passare quasi inosservato l’onnipresente protagonismo cinese.
Eppure, nonostante i passi felpati, dallo spazio al riarmo, dall’Africa all’America latina, dall’economia alla Corea del nord, il nuovo corso cinese è sulla cresta dell’onda dei media e dei social.
Lo scenario è globale, ma molto spesso invisibile. Soltanto unendo i puntini delle labili tracce lasciate dalle mosse fantasma cinesi si delinea tutta la complessità della tattica e della strategia di Pechino.
L’obiettivo dichiarato non è il dominio del pianeta, ma esclusivamente quello del sostentamento del ritmo esponenziale della sopravvivenza di oltre un miliardo e mezzo di cinesi. Metà dei quali vivono ancora in condizioni di grande arretratezza. L’equazione benessere ed espansione economica della Cina uguale predominio, per Pechino è soltanto un effetto collaterale.
- Satellite cinese. Il mistero della perdita del controllo della stazione satellitare Tiangong, disintegratasi al rientro nell’atmosfera terrestre, si spiegherebbe con le contromisure che potrebbero essere state attuate dall’intelligence aerospaziale occidentale nei confronti di quello che sarebbe stato in realtà un cyber satellite spia per il controllo delle telecomunicazioni e le riprese dallo spazio.
- Stati Uniti ed Europa evidenziano crescenti criticità nel controllo dell’enorme capacità di penetrazione umana ed elettronica dell’intelligence di Pechino. Criticità sintetizzata dalla difficoltà di trasferire su una tastiera le centinaia di migliaia di caratteri e dei logogrammi della lingua cinese, caratterizzata per di più da numerosi dialetti e idiomi storici.
- Africa e America latina rappresentano, più dell’Europa, i principali obiettivi degli investimenti cinesi. Se le materie prime africane rimangono una risorsa strategica per Pechino, la crescente presenza cinese in un sud America caratterizzato da paesi sull’orlo del fallimento, ha già assicurato ingenti finanziamenti al Venezuela, a sostegno del regime di Maduro, e all’Ecuador.
- Corea del Nord. Nel tentativo di scongiurare una contrapposizione perdente con l’economia americana, una guerra commerciale nell’ambito della quale la Cina ha già inutilmente provato ad utilizzare la leva della vendita dei titoli del debito americano, il presidente Xi Jinping ha tirato le orecchie al leader nord coreano Kim Jong-un imponendogli di incontrare Trump e di smetterla di giocare col nucleare.
- Riarmo. Come comandante supremo Xi Jinping ha avviato una profronda modernizzazione e moralizzazione della forze armate. Ha promosso inoltre una sorta di lunga marcia all’ hi tech cinese, per imporsi come superpotenza tecnologica nel settore militare ed aumentato il budget della difesa. L’industria bellica è comunque già in grado competere con gli Usa e vanta un export di armi al secondo posto della classifica mondiale.
“La ferma risposta occidentale all’escalation dello spionaggio russo e soprattutto la minaccia dei dazi di Washington ha fatto uscire allo scoperto la Cina” afferma Arduino Paniccia, analista di strategie militari e di geopolitica.
- Punti d’appoggio di questa analisi?
“Pechino, i laburisti inglesi, la sinistra tedesca e la presa di posizione in Italia della Lega, sottilmente fanno intendere che la guerra dei dazi tra Usa e Cina sia il vero motivo di fondo di questo scontro stile guerra fredda fra Mosca e occidente, e non esclusivamente lo spionaggio.”
- Ma per tentare di uccidere Sergeij Skripal, ed assassinare nel 2006 a Londra l’ex agente russo Aleksandr Litvinenko, sono state utilizzate molecole di gas nervino e isotopi di polonio. Quantità abnormi di un’arma di distruzione di massa e di elementi nucleari in grado di sterminare gli abitanti di intere città. Atti di guerra territorio Nato…
“Certo la risposta russa alle accuse inglesi, nonché la constatazione che dalla caduta del muro sia stata uccisa in Gran Bretagna una dozzina di presunte spie russe in circostanze molto misteriose, non é affatto convincente.”
- Dopo la quarta rielezione cambierà la strategia di Putin?
“Putin sta continuando imperterrito a giocare duro. Ha capito che Trump non ha nessuna intenzione di attaccarlo seriamente e lo spettro dei dazi lo ha avvicinato ulteriormento ai cinesi. Sembra quasi che non volendo intervenire duramente contro Putin, Trump abbia delegato l’Inghilterra a attaccare la Russia in nome e per conto degli Usa.”
- Come si stanno muovendo i Xi Jinping boy’s?
“Al consiglio di sicurezza dell’Onu la Cina ha chiesto le prove che sia stata la Russia a organizzare l’agguato contro Skripal e la figlia. Ha chiesto in particolare che vengano mostrati dei campioni del nervino. Secondo i cinesi non solo mancano i riscontri ma anche notizie sullo stato di salute delle due vittime. L’impressione è che dietro le quinte non vi siano soltanto gli Stati Uniti ma in qualche modo anche Pechino resti nell’ ombra. La Cina, il paese che ha oggi il più grande apparato di guerra economica e di intelligence ha auspicato che vi sia una analisi del caso obiettiva e indipendente. Una dichiarazione di facciata che la pone sottilmente fra i paesi e le organizzazioni che dubitano delle denunce e delle prove dei servizi segreti inglesi.
Di rilievo anche il fatto che la Cina ha offerto ai russi di serrare, guarda caso, i ranghi della organizzazione per la Cooperazione di Shanghai che è un organismo intergovernativo fondato nel 2001 da sei Paesi: Cina, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan….”