Stallo ad oltranza o disco verde al Conte ter, con l’accordo all’ultimo secondo su prescrizione e recovery plan, due ministeri di peso e un paio di sottosegretari per i renziani, vice premier, sottosegretario a Palazzo Chigi e Giustizia per il Pd.
Le trattative che si trascinano dentro e fuori Montecitorio e rimbalzano sui cellulari e flash d’agenzia, hanno comunque trovato un nuovo punto di equlibrio nel ruolo del Presidente della Camera Roberto Fico.
In mancanza di un accordo il vicolo cieco del Conte ter potrebbe riservare una residua uscita di sicurezza: il conferimento del mandato pieno di Presidente del Consiglio incaricato a Fico per non disperdere le prospettive di accordo programmatico che nonostante asprezze e distinguo sono state raggiunte, per esempio sulla giustizia, nel confronto fra 5 Stelle Pd e renziani.
Una svolta da ultima chance insomma, un prendere o lasciare soprattutto per grillini e dem, prima dell’eventuale ricorso del Quirinale ad un governo istituzionale, più tecnico che politico, per mettere in sicurezza il Paese e fare decantare il corto circuito fra i partiti di una maggioranza che non riesce a governare.
Il Presidente della Camera potrebbe rappresentare cioè la novità nella continuità rispetto a Conte e proseguirebbe l’azione di governo che soprattutto sul recovery plan e sulla pianificazione dei provvedimenti per fronteggiare l’emergenza della pandemia ha intrapreso l’esecutivo uscente.
L’esperienza di Conte, che non farebbe così un passo indietro ma di lato, potrebbe essere proficuamente ulteriormente utilizzata al Ministero degli Esteri.
Secondo gli ambienti parlamentari il molto eventuale compromesso sull’incarico a Fico di formare un nuovo governo, potrebbe avere un 50% iniziale di possibilità di superare i prevedibili forti mal di pancia all’interno del Movimento 5 Stelle e il buon viso a cattivo gioco del Nazareno.
Percentuale che col passare delle ore potrebbe raggiungere l’80%, perché nessuno fra i grillini, dem, renziani, sinistra e gruppo misto, potrebbe negare al Presidente della Camera di tentare di svolgere un doveroso ed essenziale ruolo per garantire la governabilità in uno dei momenti più difficili mai attraversati dal Paese.
Eventualmente raggiunto il compromesso sulla premiership, un accordo sull’assetto dell’esecutivo viene ritenuto più agevole. Anche sull’attribuzione di uno o due vice Premier e dei Ministeri chiave: Economia, Difesa, Interno, Infrastrutture, Sviluppo Economico. Il passaggio di Fico a Palazzo Chigi aprirebbe inoltre la strada dell’eventuale elezione alla Presidenza della Camera per Dario Franceschini.
