by Augusto Cavadi
Alcuni liceali, simpaticamente curiosi, mi hanno chiesto un parere sul ruolo della Chiesa cattolica nella lotta contro la mafia.
La risposta è semplice e complessa. Semplice perché, a mio avviso, le spettano i compiti che tutte le organizzazioni della società devono svolgere; complessa perché questi compiti sono poliedrici, articolati, tentacolari.![Cosa fa e cosa ancora non fa la Chiesa contro la mafia](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2021/02/cosa-fa-e-cosa-ancora-non-fa-la-chiesa-contro-la-mafia00-600x338.jpeg)
In una società pluralistica, a differenza del passato, la Chiesa cattolica non gode di nessuna forma di monopolio strategico: ciò che può, e deve, fare è sulla stessa linea di altre agenzie educative (come le comunità ebraiche, islamiche, induiste, buddhiste; la scuola e l’università; i centri di studio e i laboratori di ricerca; le reti radiotelevisive e i giornali sia cartacei che on line) e di altre forme associative (dai partiti politici ai sindacati, dai movimenti alle organizzazioni del Terzo settore). Direi di più: la chiesa cattolica dovrebbe lavorare non solo come le altre aggregazioni sociali ma – per quanto possibile concretamente di volta in volta – in cooperazione con esse.
La forza della mafia sta nella sua capacità di infiltrarsi, trasversalmente, nei gangli delle istituzioni e della società: solo un coordinamento altrettanto trasversale dei cittadini decisi a liberarsene potrebbe sperare di riuscirci. Qua la radice della tragedia: la criminalità è (quasi sempre) organizzata, la legalità democratica è (quasi sempre) disorganizzata.
Quali sono i livelli più rilevanti in cui si può srotolare un impegno incisivamente antimafioso?
Li richiamo brevemente esemplificando, per ciascuno di essi, alcune modalità specifiche in cui la chiesa cattolica potrebbe declinarli.
![Cosa fa e cosa ancora non fa la Chiesa contro la mafia](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2021/02/cosa-fa-e-cosa-ancora-non-fa-la-chiesa-contro-la-mafia4-600x399.png)
Innanzitutto il livello della conoscenza: la mafia prospera all’ombra dei luoghi comuni e dell’approssimazione analitica. Va smascherata nella sua ideologia di base, ma anche monitorata nelle sue continue trasformazioni. Sin dagli anni della formazione teologico-pastorale si dovrebbero moltiplicare dunque per preti e suore, catechisti e catechiste, le occasioni di studio, di riflessione e di aggiornamento.
Grazie all’arma dell’intelligenza si scoprirebbe che la mafia è un soggetto ‘politico’ e che non sarebbe mafia se non avesse, dall’origine, un rapporto intrinseco con lo Stato.
![Cosa fa e cosa ancora non fa la Chiesa contro la mafia](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2021/02/cosa-fa-e-cosa-ancora-non-fa-la-chiesa-contro-la-mafia-600x301.jpg)
La Chiesa cattolica italiana dovrebbe, dunque, perseverare nella strategia (avviata dopo l’era dei cardinali Ruini e Bagnasco) di rompere qualsiasi forma di collateralismo con partiti, schieramenti elettorali, correnti, candidati o in odore di mafia o comunque tiepidi nei confronti del fenomeno: sempre, anche quando queste formazioni partitiche promettono appoggi legislativi o privilegi amministrativi. E, in positivo, insistere sulla raccomandazione del cattolico Paolo Borsellino: l’arma più potente contro la mafia è un voto consapevole e libero, libero perché consapevole.
Se la mafia tende alla conquista del potere (preferendo ‘farsi’ Stato anziché combatterlo dall’esterno appiattendosi nel ruolo riduttivo di anti-Stato), essa mira altresì all’accumulazione del denaro. Su questo terzo livello, economico, la chiesa cattolica con Papa Francesco ha svoltato pagina chiudendo il suo sistema finanziario ai flussi di denaro sporco.
![Cosa fa e cosa ancora non fa la Chiesa contro la mafia](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2021/02/cosa-fa-e-cosa-ancora-non-fa-la-chiesa-contro-la-mafia3-600x340.jpg)
Si tratta adesso, sulla scia di Vescovi come Bregantini e di preti come don Ciotti, di incrementare quelle iniziative cooperativistiche che possono moltiplicare le occasioni di lavoro pulito, soprattutto per le giovani generazioni.
La mafia, soggetto politico ed economico, è anche portatrice di una propria pedagogia: con le parole (i proverbi, le leggende, i consigli) e soprattutto con le azioni (per esempio le esecuzioni plateali dei ‘traditori’ o dei cittadini che non si piegano alle sue richieste) essa diffonde una propria “tavola di valori”: il conformismo, il tradizionalismo, l’obbedienza cieca ai comandi dei capi, il disprezzo dei sentimenti, la subordinazione delle donne, la riduzione dell’ambiente naturale a mera occasione speculativa e così via.
![Cosa fa e cosa ancora non fa la Chiesa contro la mafia](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2021/02/cosa-fa-e-cosa-ancora-non-fa-la-chiesa-contro-la-mafia1-600x295.jpg)
In questo quarto livello l’azione della Chiesa cattolica potrebbe essere decisivo, ma solo a costo che, già al suo interno, si incoraggiassero il senso critico, la libertà creativa, la condivisione democratica delle decisioni, la cura degli affetti e delle emozioni, la parità di genere, la solidarietà ecologica e così via. L’azione di papa Francesco va in questa direzione, ma non è un segreto che vi si oppongono frange consistenti di clero e di fedeli.
Combattere la mafia con le armi della conoscenza, della politica, dell’economia e della pedagogia presuppone distacco dai propri vantaggi individuali, dedizione al bene comune, coraggio nell’affrontare ogni genere di pericoli. In una parola: presuppone energia etica.
C’è chi l’attinge da sapienze filosofiche, chi da tradizioni politiche, chi da motivazioni religiose. Per quanto sta in essa, la chiesa cattolica dovrebbe approfondire – nelle celebrazioni eucaristiche, nei corsi di preparazione alla prima comunione, alla cresima, al matrimonio – questa valenza etica del messaggio evangelico: che è un messaggio inscindibilmente divino ed umano, interiore e politico, personale e sociale. Da Gesù in poi, sino a don Pino Puglisi e al giudice Rosario Livatino, molti credenti hanno testimoniato (‘testimone’ in greco si dice ‘martyros’) che l’unico modo per amare Dio – che, se esiste, non ha certo bisogno di nostri omaggi da sudditi – è realizzare la liberazione dei viventi da ogni genere di male.![Cosa fa e cosa ancora non fa la Chiesa contro la mafia](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2021/02/cosa-fa-e-cosa-ancora-non-fa-la-chiesa-contro-la-mafia0.jpg)