Già circonfuso da una beatificazione politica trasversale e soprattutto popolare a reti unificate, Silvio Berlusconi si accinge a impersonificare e ad amplificare per l’ultima volta la sua stessa legenda, che sarà consacrata dal lutto nazionale e dai solenni funerali di Stato nel Duomo di Milano. Una leggenda alimentata anche dalla probabile sepoltura nella tomba del mausoleo privato realizzato nel parco della villa di Arcore.

Rilanciati e commentati quasi allo stesso livello delle esequie dei Pontefici e della Regina Elisabetta d’Inghilterra, gli impatti mediatici e le news sulla scomparsa del Cavaliere denotano la nascita di fatto di una vera e propria mitologia ed una sorta di idolatria destinate a lievitare ed a protrarsi nel tempo.
Qualcosa di simile, fra i molti precedenti, a quanto avvenuto nei decenni passati per Rodolfo Valentino, Evita Peron ed Elvis Presley. Un effetto però questa volta non soltanto virtuale e simil mistico, ma politicamente conducente che potrebbe dar vita e far sviluppare un vasto movimento d’opinione per perpetuare il Berlusconi pensiero e “vendicare” tutte le ingiustizie che il leader scomparso avrebbe subito.
