Che fine ha fatto la riforma del Csm ? Dopo il vortice di polemiche innescate dal cosiddetto caso Palamara, con l’alibi del marasma economico sociale post pandemia, la politica sembra avere decelerato e riposto nel cassetto senza fondo del “salvo intese” la più volte proclamata emergenza della riforma del Consiglio superiore della Magistratura. E a Via Arenula della bozza del disegno di Legge del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede se ne parla solo sporadicamente.
Fra le toghe l’esigenza di una svolta è tuttavia quanto mai avvertita e i magistrati hanno idee chiare su dove e come intervenire per spezzare il ruolo ineluttabilmente clientelare delle correnti.
In maniera del tutto riservata e discreta, vari Procuratori e Giudici hanno infatti messo a punto delle proposte concrete per una effettiva riforma del Csm.
Ferme restando le incompatibilità per un ritorno in magistratura dopo esperienze o semplici candidature politiche e l’incompatibilità fra componenti della commissione disciplinare e della commissione referente sulle nomine, per i magistrati di base è essenziale recidere i legami fra gli elettori e i magistrati eletti nel Csm.
Come ? Dimezzando il numero dei 16 magistrati da eleggere e delegando la nomina degli altri 8 magistrati in parte al Presidente della Repubblica (4) e in parte alle Camere in seduta congiunta (altri 4). Con lo stesso metodo e l’analogo criterio di nomina della scelta dei giudici Costituzionali.
E’ evidente che con soli otto magistrati da eleggere non ci sarebbe spazio per campagne elettorali clientelari e le componenti dell’Anm dovrebbero privilegiare gli esponenti di spicco unanimemente ritenuti più meritevoli, esperti e preparati.
Un’altra modifica in grado di neutralizzare il ruolo delle correnti potrebbe riguardare lo sfalsamento delle nomine dei consiglieri, secondo il criterio della scadenza già in vigore per la Corte Costituzionale.
Il cammino è lungo, ma la svolta per un’effettiva riforma dell’organo di autogoverno delle toghe è sempre più urgente, perchè le ondate polemiche e le accuse che continuano a investire la magistratura vengono vissute con un crescente disagio in tutti i distretti giudiziari.