Speculari ma con ricadute diverse, i riflessi a Mosca, Washington, Pechino e Bruxelles della visita a Kiev di Draghi, Macron e Scholz, più che una svolta tracciano una netta linea di demarcazione intrinseca ed estrinseca dell’Europa rispetto a Cremlino, Casa Bianca, Cina e alla stessa Bruxelles.
