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Rubrica di critica recensioni anticipazioni
by Augusto Cavadi
Può la filosofia lenire il dolore che contrassegna, più o meno fortemente, la vita di tutti noi mortali?
Per molti la riposta è negativa. Hanno conosciuto la filosofia a scuola o all’università, quasi esclusivamente sotto forma di storia della filosofia, come una disciplina astratta che – non diversamente dalla matematica o dalla chimica – scorre parallela rispetto alla vita effettiva.
Altre persone, però, intendono e praticano la filosofia come esercizio critico del proprio pensiero e, anche se ignorano importanti testi classici della tradizione occidentale e orientale, cercano nell’osservazione della realtà, nella meditazione silenziosa, nel dialogo con gli altri…delle indicazioni per vivere più consapevolmente. Dunque più intensamente.
A queste persone – professionalmente estranee alla filosofia istituzionale – è dedicata la XXIV “Settimana filosofica per …non filosofi” programmata a Celano (L’Aquila) dalla sera del 21 al pranzo del 27 agosto 2021 sul tema: Filosofia: terapia del male?
Vi si svolgeranno ogni giorno due seminari (dalle 9 alle 10,30 la mattina, dalle 18 alle 19,30 la sera) introdotti, a turno, dai filosofi Elio Rindone (Roma) Orlando Franceschelli (Roma) e dal sottoscritto Augusto Cavadi di Palermo.
La scommessa di questo genere particolare di “vacanze filosofiche” è di riuscire a sperimentare nuove modalità rispetto alle canoniche ‘lezioni’, ‘conferenze’, ‘relazioni’…favorendo l’interazione fra il filosofo che pone sul tappeto una questione (facendo leva sulla propria professionalità) e tutti gli altri partecipanti (in cui si suppone un vivo interesse, o una vera e propria passione, per la filosofia, a prescindere dal mestiere esercitato).

Insomma, si tratta di sperimentare il con-filosofare, al di là di ruoli istituzionali prestabiliti, in una località amena e in un assetto di convivenza cordiale e, possibilmente, allegra. Qualcosa che richiama l’esperienza delle comunità filosofiche greche, soprattutto di quelle – come l’Accademia ateneiese – dove non vigeva nessun “ipse dixit” e lo scambio di tesi, obiezioni e repliche avveniva in totale libertà, senza reverenze inopportune verso figure magisteriali (come dimostrano, fra l’altro, le critiche del discepolo Aristotele al ‘divino’ Platone).
Nella società delle urla prevaricatrici, della corsa affannosa verso méte sempre più incerte, dell’isolamento individualistico che è solo tragica caricatura della solitudine scelta e coltivata, è importante regalarsi almeno ogni tanto lungo il corso dell’anno delle pause di raccoglimento e di confronto democratico, paritetico, con persone desiderose di orientarsi nella vita senza certezze dogmatiche pregiudiziali da esibire né ancor meno da imporre ad altri. Neppure di tipo nichilistico.
(per altre informazioni www.vacanze.filosofiche.it oppure contattare, anche per WhatsAapp 3384907853)