In Vaticano si é aperto il fronte Lgtb, il più rovente e insidioso fra i tanti antagonismi critici che si contrappongono a Papa Francesco. Le parole di Bergoglio contro l’accesso di gay nei seminari stanno suscitando una valanga di reazioni all’interno della stessa Chiesa.![L'iceberg LGTB che rischia di affondare la Chiesa](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2024/05/57b0a221-05de-4d26-b87f-9a3509151805-1.webp)
Un’onda lunga che le scuse e le precisazioni del Pontefice non riescono a contenere. “Nella Chiesa c’è spazio per tutti, per tutti! Nessuno è inutile, nessuno è superfluo, c’è spazio per tutti. Così come siamo…” precisa la Sala Stampa Vaticana che sottolinea come “il Papa non ha mai inteso offendere o esprimersi in termini omofobi, e rivolge le sue scuse a coloro che si sono sentiti offesi per l’uso di un termine, riferito da altri”.
Al pubblico biasimo espresso dal teologo Vito Mancuso e alle forti contestazioni manifestate riservatamente da molti Vescovi, si aggiunge anche la lettera aperta scritta dal parroco pugliese don Dino D’Aloia, direttore dell’ufficio di pastorale con le persone Lgtb ( acronimo inglese di Lesbian, Gay, Bisexual, Transgender ) della diocesi foggiana di San Severo.
![L'iceberg LGTB che rischia di affondare la Chiesa](https://www.zerozeronews.it/wp-content/uploads/2024/05/don-dino-daloia-1024x640.webp)
“Caro Papa Francesco – gli scrive il parroco da anni impegnato in un percorso pastorale di inclusività della comunità Lgbtq – tu sai quanto ti vogliamo e ti voglio bene. Tu sai quanto amiamo e amo la tua predilezione per i piccoli e gli indifesi. Permettimi però di dirti che proprio per questo certe volte non comprendo il tuo fare un passo avanti e uno indietro. Faccio riferimento alla frase molto infelice sulla “frociaggine” di tanti preti, frase che il Vaticano non ha smentito (e questo vuol dire che ha confermato) e ancor di più al rifiuto di accogliere in seminario chi ha “tendenze omosessuali molto radicate”. Cosa significa questo? “. “L’ orientamento omosessuale – continua il sacerdote – non é una scelta ma una condizione che si scopre di avere, a volte con grande sofferenza. È ovvio che nel sacerdozio celibatario attualmente sostenuto dalla Chiesa così come per gli eterosessuali anche per gli omosessuali non c’è posto per rapporti fisici intimi ma non capisco perché un omosessuale dovrebbe essere escluso dal seminario e dal sacerdozio solo perché senza sua scelta si ritrova a vivere la sua condizione affettiva. Questa direttiva – prosegue – é fortemente lesiva dell’aspirazione vocazionale che Dio mette nel cuore di alcuni omosessuali. Che poi in questo modo non si fa altro che invitare al nascondimento, alla finzione e all’ipocrisia. Non c’è altra strada per chi sa di essere gay e desidera la santità nel sacerdozio. Io stesso – conclude – conosco preti che vivono questa condizione non scelta e sono di grande esempio per me”.
In realtà, le situazioni evidenziate dal Pontefice nel faccia a faccia a porte chiuse con i Vescovi italiani creano sempre più spesso disagi e forti imbarazzi nelle Diocesi, soprattutto quando, come é frequentemente accaduto, sfociano in scandali, inchieste ed imputazioni giudiziarie per abusi e pedofilia. Una situazione che Francesco considera incompatibile con la dignità sacerdotale e che l’ha spinto a tentare di imporre una svolta coraggiosa e rivoluzionaria.
“Una svolta temeraria e commovente, ma anche rischiosa” la definisce un anziano Monsignore che con lo sguardo rivolto al Cupolone cita l’ affermazione dell’attrice Liz Taylor: “Senza gli omosessuali Hollywood non esisterebbe.” E a chi obietta che il cinema non é il Vaticano replica lapidario in francese :“C’est pareille”.
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