Contaminato da blues, country, folk, con ispirazioni ai canti gallesi o a certe struggenti note lunghe afroamericane, ma profondamente rock da artista non solo front man riccioli biondi e jeans a pelle di una band in grado di inventare e reinventare brividi.
Ostia antica, sole rosso che tramonta su rovine di bellezza eterna.
Tutte le generazioni presenti e un mago della voce e della presenza scenica con la faccia da totem, piena di vita vissuta, senza concessioni coreografiche, ancora dio degli urli e dei sussurri a tutto tondo.
Robert Plant a 75 anni é un grande, immenso artista. Ha reinventato una band di gente che suona con bravura e passione e fa parlare il linguaggio popolare al banjo e alla fisarmonica, ha scovato in un pub sia Oli Jefferson – batterista curato e potente – sia la vocalist polistrumentista Suzi Dian dotata di una timbrica con un blend angelico.
Con gli altri chitarristi Tony Kelsey e Matt Worley, é nato il progetto Saving Grace che forse diventerà un disco o forse continuerà la scia musicale di stile e leggerezza.
Nonostante corra per i palchi dal 1966, nonostante le dissolutezze degli anni duri Zeppelin, le note indimenticabili di Starway o Kashmir, i dolori e le disperazioni di un figlio ed un amico fraterno perduti troppo presto, gli anni della coca, dell’ alcol e delle groupies, gli eterni ritorni invocati, i lampi creativi di Bron yr Aur, le fughe in Marocco, il 1994 con Page, il rock egiziano e The Band of the Joy, nonostante sia e sia stato leggenda e respiro del rock, Robert Plant dà ancora l’impressione di fare tutto con classe e stile, fascino e mistero e con la maestria che aggancia il cuore quando concede alla sera una versione splendida di Friends degli indimenticati Zeppelin.
Non c’è nostalgia: tanto blues, un po’ di country e un po’ di folk di vocazione gallese.
Tanta originalità, professionalità e ancora voglia di sognare.
Questo é il rock vero che suona con le pulsazioni del cuore e sbatte nel diaframma. E poco importa se i sommi sacerdoti hanno capelli bianchi, ragnatele di rughe e occhi stanchi: lunga vita al rock e alle magie perenni che continua a creare.
Senior Osint and Media Analyst. Ha praticato il mondo delle investigazioni e dell’intelligence. Appassionata di mare cani rock e figlia non necessariamente in quest’ordine.