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Mattarella e l’essenzialità dell’impegno dell’Italia di buon senso

Sull’intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella pubblichiamo l’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia dal Vice Direttore dell’Huffington Post Alessandro De Angelis

Mattarella e l'essenzialità dell'impegno dell'Italia di buon senso

Lo spirito della Costituzione e la forza spirituale dei Promessi Sposi. L’anima della democrazia italiana e il filo conduttore storico letterario dell’identità nazionale. C’è tutto questo e anche di più nelle parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha citato una frase del romanzo di Alessandro Manzoni, “Il buon senso c’era ma se ne stava nascosto per paura del senso comune”, per richiamare politici e  giornalisti a evitare che si diffondano idee false e toni violenti. 
C’è anche un riferimento subliminale ai versi di Alda Merini: “mi piace chi sceglie con cura le parole da non dire”, implicitamente ricordati dal Capo dello Stato quando ha sottolineato la necessità del “ dovere di governare il linguaggio. Con il coraggio, se necessario, di contraddire opinioni diffuse”. Mattarella e l'essenzialità dell'impegno dell'Italia di buon senso
Dal veleno del razzismo al virus della strumentalizzazione della paura, Mattarella usa toni pacati ma fermissimi contro i rischi incalzanti delle derive istituzionali, economiche e politiche che si scorgono quotidianamente dal Quirinale. “In modo composto Mattarella sta esercitando il ruolo di custode morale dei valori della Repubblica” osserva Alessandro De Angelis, Vice direttore e Quirinalista dell’edizione italiana dell’Huffington Post .                                                                                      
  • Come si inserisce la moral suasion del Presidente Mattarella negli equilibri politici e di governo?                                                                                                                                    Non vorrei sembrare tranchant ma, francamente, non vedo moral suasion, intesa come sobria capacità di indirizzo politico, perché non ci sono atti di governo. Quali sono i provvedimenti varati, tranne il decreto dignità? Nessuno. E poi l’attuale classe politica gialloverde non mi sembra molto predisposta all’ascolto….”                                                             Mattarella e l'essenzialità dell'impegno dell'Italia di buon senso                                                             
  • Oltre all’attitudine del Capo dello Stato di smussare le criticità e di ricercare i punti di convergenza vi è anche, come sottolineava l’altro ieri il Presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, un riconoscimento del ruolo di baricentro istituzionale del Quirinale?
Baricentro morale, direi, nei limiti del possibile in questa epoca di passioni cupe e parole estreme, di costruzione di muri e criminalizzazione delle diversità. Che cosa è, se non questo, l’allarme sul razzismo di un paio di giorni fa, o quello, pronunciato nel corso della cerimonia del Ventaglio, a combattere le “tendenze alla regressione della storia” e a non fare dell’Italia un “far west?
  • Come interpretare gli ultimi interventi del Presidente della Repubblica?
Come una idea di civiltà contrapposta all’ insensibilità o peggio alla barbarie. Solo qualche giorno un italiano ha sparato a una bambina rom e il Ministro dell’Interno non ha detto una sola parola. In Parlamento, poi, proliferano proposte di legge regressive rispetto alla Stato di diritto e ai valori della nostra Costituzione.
  • Passaggi più difficili, dopo quelli della formazione di governo, fra Mattarella e la maggioranza gialloverde?
“Senza dubbio il momento in cui Salvini tenne in ostaggio la nave Diciotti della Guardia Costiera, pretendendo, con un pressing sulla magistratura, che i responsabili di disordini a bordo ancora da accertare scendessero in manette. E infatti fu la telefonata del capo dello Stato col Premier Conte a sboccare la situazione.”Mattarella e l'essenzialità dell'impegno dell'Italia di buon senso
  • Il ministro dell’economia Tria parla di incomunicabilità e da più parti si intravede il rischio di tensioni che potrebbero sfociare in una crisi di governo autunnale sulle problematiche economiche. Scenari prevedibili?
Non credo alla crisi di governo, perché i governi non entrano in crisi finché non ci sono delle alternative politiche concrete e reali. Qui non ci sono né opposizioni degne di questo nome né alternative. Credo tuttavia che la finanziaria sarà un momento di tensione col ministro dell’Economia che ha assicurato il rispetto dei conti e poco incline ad allargare i cordoni della borsa, ma mi pare evidente che rientrerà nel “fisiologico”. Non é sotto gli occhi di tutti che di flat tax non si parla più e che Di Maio dice che il reddito di cittadinanza si farà dopo la riforma dei centri per l’impiego? È un rinvio di fatto, coperto da un’orgia di propaganda su tutto il resto.
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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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