History with facts, sono i fatti a fare la storia e nelle ultime ore l’accelerazione delle notizie provenienti da Mosca sembra indicare che al Cremlino il regime di Putin si stia preoccupando di trovare un modo per sopravvivere alla crescente disfatta della fallita invasione dell’Ucraina.
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Uno dopo l’altro i fatti sono questi: il Ministro della Difesa Sergej Šojgu annuncia la ritirata dell’armata russa dallo strategico snodo della città di Kherson; poco dopo il Presidente Russo comunica che la prossima settimana non andrà al vertice del G20 sull’isola indonesiana di Bali e che sarà rappresentato dal Ministro degli Esteri Sergei Lavrov; contemporaneamente il viceministro degli Esteri russo Andrey Rudenko apre uno spiraglio sulla possibilità di avviare le trattative. « la Russia » – ha detto Rudenko citato dall’agenzia Interfax-, «non pone condizioni preliminari»; Da parte sua l’altra principale agenzia ufficiale moscovita, la Tass afferma che Papa Francesco e la diplomazia vaticana starebbero lavorando a una soluzione «per contribuire alla fine del conflitto in Ucraina». «La posizione personale del Pontefice e il lavoro della sua diplomazia mirano ad aiutare e contribuire alla fine del conflitto in Ucraina: questo è l’obiettivo degli sforzi di Francesco», sottolinea la fonte anonima citata dalla corrispondente a Roma della Tass. Insomma fatti, non opinioni. E per restare sempre a Mosca il celebre drammaturgo russo della prima metà del XX secolo, Michail Bulgakov, sosteneva che “i fatti sono la cosa più ostinata del mondo”.
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C’è un abisso con le prese di posizione di Putin e della nomenclatura russa di appena 48 ore addietro. Che succede a Mosca si interrogano da Washington a Londra e a Bruxelles? Le scorte di armi della Russia sono in via di rapido esaurimento costringendo Mosca a importare droni dall’Iran e missili dalla Corea del Nord.
Oltre a più droni, la CNN riferisce che la Russia sta trattando l’acquisto di missili balistici iraniani.
L’intelligence americana e britannica in particolare ritengono la Russia non più in grado di raggiungere gli obiettivi militari e di annessione territoriale che si proponeva invadendo l’Ucraina. Vedono l’inverno, quando il ritmo della guerra rallenta, come il momento per avviare i negoziati tra i due paesi.
È quanto si legge sul sito ucraino Unian, che cita la NBC News con riferimento a fonti informate.
La Nato e le agenzie di intelligence occidentali – afferma il sito – mettono in dubbio anche la capacità dell’Ucraina di espellere completamente gli invasori russi dai territori conquistati. Ritengono che la stabilizzazione della prima linea durante l’inverno possa significare che nessuna delle due parti sia in grado di raggiungere i propri obiettivi. “Tutto rallenta in inverno. C’é potenziale per i negoziati, vorremmo vederli accadere”, ha detto una delle fonti a NBC News.
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