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Navigare in mare aperto con i folli

Cuore & Batticuore
Rubrica settimanale di posta Storie di vita e vicende vissuteNavigare in mare aperto con i folli

by Valeria D’Onofrio

Chiedere scusa ai Folli, ecco cosa dovremmo fare. Derubricati a meri, scomodi, esseri patologici, viaggiano da sempre rasente i muri del nostro vivere. Invece dovremmo provare a interrogare la loro inafferrabilità che può scivolare nelle anse più tortuose dell’esistenza.Navigare in mare aperto con i folli

I Folli hanno occhi acquosi, in cui galleggia l’invisibile; orecchi acuti, capaci di ascoltare le voci dell’anima; fibre tese come corde a percepire le impercettibili vibrazioni della terra, del cielo. I Folli hanno uno sguardo che sembra sempre perso, e invece vola solo lontano, oltre il brusio e la materia. È laggiù che incontrano ciò che noi ignoriamo, che avvertono quello che a noi sfugge, che lo sentono sulla loro pelle, nei loro nervi. La loro è una consapevolezza inascoltata, una dolenza, talvolta urlata, molto spesso muta, svilita e soppressa dal nostro giudizio, dalla nostra indifferenza.Navigare in mare aperto con i folli

Quanta paura ci fa quella loro indecodificabile consapevolezza. Quando, invece, è una prima linea vitale, una legione… straniera al mondo, arruolata per immolarsi e salvare la ‘Ragione’ spalancandole il campo del Potere assoluto di indirizzo verso…il Bene.

Chiedere scusa ai Folli, sì, lo dovremmo fare, sprofondare, senza paura, dentro quel loro sguardo che va oltre il brusio e la materia. Immergerci in quegli occhi acquosi e, ora più che mai, lasciarci galleggiare un po’ nel loro mare aperto, fuori dal nostro sicuro “porto delle nebbie”. Dove, ordinate, ormeggiamo le nostre inservibili certezze.

Navigare in mare aperto con i folli
Valerio D’Onofrio

maggiemusic@gmail.comMetafora della curiosità e del coraggio di andare avanti e di scoprire cosa c’é oltre l’orizzonte, la riflessione della giornalista e autrice radiotelevisiva Valeria D’Onofrio, si interroga sugli stereotipi culturali  riguardanti il concetto di follia. E’ una sintesi che spazia dai greci e latini che la ritenevano connessa alla sfera sacra e divinatoria, mentre nel Medioevo diventò sinonimo di demoniaco e di male da esorcizzare, fino all’elogio di Erasmo da Rotterdam, a Freud e a Franco Basaglia. Cioè alla follia come condizione umana. Una riflessione che sfiora il concetto che dietro la follia si possa celare una concreta felicità esistenziale…

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Valeria D'Onofrio
Valeria D'Onofrio
Giornalista professionista, già collaboratrice di Porta a Porta e cronista parlamentare, dal 2001 al 2003 è stata vice-capo Ufficio Stampa del Ministro per le Pari Opportunità. E’ stata autrice-testi del docu-film celebrativo dei 50 anni del Concilio Vaticano II, per il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali del Vaticano e collaboratrice di Radio Rai. Qui il profilo Fb
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