Se Evgheny Prigozhin era a bordo dell’aereo precipitato o abbattuto in Russia ha fatto la fine che tutti si aspettavano. Se non è fra le vittime carbonizzate il suo destino é comunque segnato e la sua uccisione soltanto rimandata.
Il conto alla rovescia del padre padrone della brigata mercenaria Wagner é iniziato il 24 giugno, il giorno della sua rivolta contro Putin e della marcia su Mosca. Da allora era considerato un morto che camminava, in attesa che il Presidente russo decidesse il momento e l’alibi giusto per farlo uccidere.

Ed il momento é giunto, probabilmente oggi, mentre Putin parlava glaciale come sempre in video conferenza al summit dei Brics, i paesi emergenti, in corso a Johannesburg, al cospetto dei Presidenti della Cina Xi Jinping, del Brasile Lula da Silva , del Sud Africa Cyril Ramaphosa, e del premier indiano Narendra Modi.

Una scena che ricorda la trama cinematografica del Padrino, quando il capo dei capi fa uccidere dai suoi killer i boss nemici mentre é intento a battezzare il figlio.
Un alibi superfluo in un paese ferocemente controllato dai servizi segreti di Putin, in maniera addirittura più soffocante e pervasiva rispetto alla Russia di Stalin.

Se non si tratta di un’ulteriore messinscena orchestrata da Prigozhin per sparire dalla circolazione, la morte del fondatore della brigata mercenaria Wagner, una micidiale macchina da guerra creata sul modello delle famigerate SS naziste, è soltanto l’ultima della lunga strage di nemici di Putin che ha caratterizzato gli oltre 20 anni di potere dell’ex ufficiale del Kgb sovietico che è riuscito a scalare il vertice del Cremlino.

Con la differenza che rispetto alle vittime illustri di Putin, come la giornalista Anna Politkovskaja, Pavel Klebnikov, creatore e caporedattore della versione in lingua russa della rivista Forbes o del deputato liberale Sergei Yushenkov, ricordati e compianti in tutto il mondo, per Prigozhin nessuno verserà una lacrima o scriverà un epitaffio. Ma quando muore il male é un bene ? Per la risposta chiedere a Vladimir Putin…
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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.