Nessuna prevenzione più devastazione

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Nessuna prevenzione più devastazione
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Prevenzione inesistente disastri a catena

Nessuna prevenzione più devastazione Vittime e devastazioni continue. Alluvioni prevedibili, terremoti imponderabili. È la furia inarrestabile degli elementi che si abbatte sull’Italia commentano media e politici. E invece no, non è sempre così e spesso non è affatto colpa della violenza della natura, ma dell’incuria e delle omissioni delle amministrazioni locali e della politica.

La messa in sicurezza del territorio e del patrimonio artistico e immobiliare, è una pratica sconosciuta ed eseguita in minima parte ed in genere paradossalmente attuata soltanto dopo gli eventi che hanno devastato intere regioni.Nessuna prevenzione più devastazione

Gli esempi sono infiniti, come pure le vittime e i danni esponenziali. Eppure nonostante gli esempi di molti paesi, a cominciare dal Giappone, che riescono a ridurre al minimo le conseguenze di terremoti e sconvolgimenti climatici, nel bel Paese non si riesce a avviare un sistematico piano di messa in sicurezza, pubblico e privato.

Non si previene e non si ricostruisce, anche se i circa 200 miliardi necessari per il consolidamento immobiliare e la manutenzione del territorio, non solo eviterebbero danni e perdite di vite umane mille volte maggiori, ma costituirebbero il volano economico di una effettiva ripresa industriale e occupazionale.

Una ripresa che assicurerebbe la salvaguardia delle città d’arte e delle infrastrutture. Ed anche un enorme business virtuoso di opere pubbliche in grado di far risalire in fretta all’Italia la classifica dei paesi  più sviluppati e che riescono a scongiurare o a ridurre al minimo le conseguenze di quelli che, attualmente, sono i tragici e ricorrenti disastri annunciati.Nessuna prevenzione più devastazione

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