Nomine e candidature in vista del voto del 4 marzo
Nuovo anno di lotta e di governo. Il traguardo del 4 marzo mobilita i cacciatori di candidature, moltiplica i miraggi dei sondaggi e i colpi bassi all’interno di partiti e schieramenti. Sul piano politico, il confronto all’interno degli schieramenti lascia intravedere svolte e colpi di scena:
- Pd
Sondaggi
le ultime rilevazioni basate sui dati di 8 diversi istituti concordano per la fluttuazione, all’interno di una forbice, fra il 20 e il 24%.
Equilibri interni
molte le fibrillazioni. Il Pd non riesce né a imporre un tema in chiave propositiva né ad attaccare efficacemente gli avversari. “Attenzione alle liste e a chi candidiamo” è il mantra sotterraneo che dalla periferia sale verso il Nazareno. Si attende una mossa in direzione della leadership senza se e senza ma di Paolo Gentiloni e del ridimensionamento di Renzi da parte di Franceschini, Minniti, Del Rio, Orlando, Calenda e degli altri big del partito . Che rimarranno Ministri e leader fino a che il Pd manterrà l’attuale livello elettorale. La controprova del pessimismo che si avverte fra le file del Pd è la carenza di candidature ministeriali….
- Centrodestra
Sondaggi
Forza Italia si è ormai attestata sopra al 17%, da due a tre punti in più della Lega, mentre Fratelli d’Italia è stabile sopra il 5%.
L’apporto delle varie altre liste alleate (Fitto, Lupi, Zanetti,Verdini, Cesa) determina la costante lievitazione del dato complessivo della coalizione, che sfiora il 39%.
Equilibri interni
Berlusconi è cauto: non si fida di chi pensa di avere già vinto e dell’ottimismo dei sondaggi. Accetta per buono un dato solo dopo tre riscontri concordanti geograficamente, per omogeneità e tendenza. Il Cavaliere sa che si tratta della sua ultima chance e deve sfruttare con accortezza l’effetto grande ritorno dell’usato sicuro.
Sotto la superfice nel centrodestra molti problemi rimangono ancora irrisolti: premiership (Tajani, Frattini, Renzulli o Gelmini?) candidature, ministeri e posti chiave. Le concrete prospettive di successo, tutte incentrate tuttavia sul ruolo demiurgico di Berlusconi, agevolano le soluzioni. Ma la ressa di candidati a tutto e l’ assoluta necessità di cambiare, rendono non facili le scelte. E’ preventivato un aumento di bizze e mal di pancia di Matteo Salvini e leghisti, Georgia Meloni e Fratelli d’Italia.
Candidature
per palazzo Chigi è balzato in pole Franco Frattini. A Bruxelles, per le concomitanti difficoltà della Merkel sarebbe infatti difficile rimpiazzare con un altro esponente di centro destra il Presidente del Parlamento Europeo Tajani.
Per i Ministeri sono dati per sicuri Paolo Romani, Tremonti ( a meno di una riconferma tecnica di Padoan) Cosimo Ferri, Gelmini, Baldelli, Costa e Schifani.
Per le Presidenze di Camera e Senato si fanno i nomi di Stefania Prestigiacomo, Nitto Palma e Franco Coppi. Quest’ultimo viene indicato anche per la Corte Costituzionale e la Vice Presidenza del Csm.
- Cinque Stelle
Sondaggi
Le rilevazioni continuano a dare il Movimento 5 Stelle saldamente poco sopra il 27%. Indice di stabilità ma contemporaneamente, spiegano però i sondaggisti, dell’incapacità del M5S di andare oltre la soglia del 30%
Equilibri interni
L’apparente stallo dei consensi viene molto riservatamente addebitato alla serie di gaffe e contraddizioni a del candidato Premier Luigi Di Maio, che non solo non buca il video, ma è controproducente. Una carenza d’appeal che rischia di sbarrare la strada di palazzo Chigi ai grillini. A meno di improbabili sostituzioni in corsa del Premier designato, Davide Casaleggio e Beppe Grillo pensano supportare Di Maio fino alle elezioni per poi eventualmente congelarlo ai vertici della Camera. Tanto più che in caso di coalizione col Piero Grasso party, Palazzo Chigi e i Ministeri potrebbero essere compresi in un patto di legislatura con annessa staffetta.
Candidature
per i ministeri circolano i nomi di vari magistrati, dell’ex responsabile della spending review Carlo Cottarelli, di Alfonso Buonafede, di Giovanni Dosi, direttore dell’Istituto di Economia della Scuola Sant’Anna di Pisa, e di Mariana Mazzucato, consigliera del leader laburista Jeremy Corbyn.
Per la Presidenza della Camera, a meno della soluzione Di Maio, sarebbe stata designata Giulia Grillo mentre per la Presidenza del Senato si profilerebbe la riconferma di Piero Grasso.
- Liberi e Uguali
Sondaggi
dati sulle montagne russe. Dopo l’exploit della leadership di Piero Grasso il movimento alla sinistra del PD si sta assestando intorno al 6,5%. In pratica uno, due punti in più della somma dei principali soggetti fondatori: Art. 1 MDP e Sinistra Italiana. Un dato che viene tuttavia considerato in crescita anche per le molteplici candidature proposte a giornalisti, ex magistrati, economisti ed esponenti della società civile, fra i quali il medico di Lampedusa, PIetro Bartolo.
Equilibri interni
su collegi e candidature valuta un direttorio costituito da D’Alema, Bersani, Speranza e Fratoianni. Ma l’ultima parola è demandata a Grasso.
Candidature
per Palazzo Chigi e per i ministeri, oltre a Grasso, verranno proposti Maria Cecilia Guerra, Filippo Bubbico, Felice Casson, Miguel Gotor, Maurizio Migliavacca.
I candidati di bandiera per la Presidenza di Camera e Senato sarebbero Roberto Speranza e Massimo D’Alema.