Trump incartato: il Vice Presidente Mike Pence pronto alla successione
Per uscire dalla Trump marsh, come viene definito a Washington il pantano che rischia di inghiottire l’amministrazione del Presidente Donald Trump, lungo le rive del Potomac sarebbe già pronta la successione del Vice Presidente Mike Pence.
Si spiega così la prudenza e il distacco evidenziati da Pence fin dall’inizio del crescendo di rivelazioni sul Russiagate che coinvolgono Trump, alcuni suoi familiari e esponenti dell’amministrazione.
Il vice Presidente eletto è stato molto attento a non farsi trascinare nelle polemiche per la mancata, e discussa, controriforma sanitaria da parte del Senato e si è tenuto alla larga soprattutto dal marasma che ha investito lo staff della Casa Bianca, con una imbarazzante raffica di nomine, licenziamenti e invettive da angiporto.
Gli inquietanti, e inauditi, retroscena delle trame russe, il back ground degli affari di Trump a Mosca negli anni antecedenti la discesa in campo per le presidenziali e inoltre le crescenti difficoltà dell’azione di governo, avrebbero convinto i palazzi del potere della capitale degli Stati Uniti che in caso di dimissioni o di impeachment del 45° Presidente degli Stati Uniti, Mike Pence è l’uomo giusto al posto giusto.
Scambiata per evanescenza, e paragonata addirittura all’involontaria comicità del vice di George Bush padre, Dan Quayle, il distacco e il silenzio di Pence servono invece a marcare la distanza, a dissociarsi da Trump, e sono propedeutici all’ eventuale successione alla Casa Bianca.
Considerato bipartisan perché prima democratico, con Jimmy Carter, e successivamente repubblicano da Donald Reagan in poi, l’attuale Vice Presidente a differenza di Trump vanta una lunga esperienza politica e di governo, come congressman e Governatore dello Stato dell’Indiana.
Tempi ? dall’autunno 2017 all’estate del 2018. Anche con l’eventuale intermezzo di un blitz nei confronti di Ciccio bomba, il dittatore della Corea del nord Kim Jong-Un.