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Quel sostanziale colpo di Stato del delitto Moro

Delitto Moro il buco nero della prima Repubblica 

Quel sostanziale colpo di Stato del delitto Moro

Nulla è come appare nel caso Moro. Soltanto dopo 40 anni ci si sta rendendo conto di quanto la strage di via Fani e i 55 giorni del martirio del leader della Dc precipitarono l’Italia in un buco nero della democrazia.

Come se il Paese fosse stato inconsapevolmente attraversato da un sostanziale colpo di Stato, travisato da attentato terroristico.

Un colpo di Stato eterodiretto e che con un gioco di specchi si sarebbe avvalso delle stesse strutture dello Stato, grazie all’attivazione di subdoli schemi e imput in grado di ottenere risposte automatiche, bypassando Parlamento e forze politiche.

Quel sostanziale colpo di Stato del delitto Moro
Commissione parlamentare d’inchiesta sul delitto Moro presieduta da Giuseppe Fioroni

Esagerazioni o realtà storica? Le 273 pagine della relazione finale, approvata all’unanimità, della Commissione Parlamentare d’inchiesta, presieduta dall’on. Giuseppe Fioroni, provano che in realtà l’assassinio di Aldo Moro rappresenta uno dei retroscena più tragici e inconfessabili della prima Repubblica.

Una verità sconvolgente che delinea un nitido contesto storico che attende soltanto di essere illuminato dalla luce della giustizia.

Quel sostanziale colpo di Stato del delitto Moro

Questi in sintesi i punti cruciali accertati dalla Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul caso Moro e che ribaltano la verità giudiziaria finora accreditata:

  • L’eccidio di via Fani vede almeno 20 persone impegnate sulla scena del delitto mentre le Brigate Rosse, nelle evoluzioni spesso non veritiera delle loro ricostruzioni, sono arrivate al massimo a 9
  • L’appartamento romano del prof. Giorgio Dario Conforto dove  il  29 maggio del 1979 vengono arrestati gli esponenti delle Brigate Rosse,  Valerio Morucci e Adriana Faranda,  era un crocevia di vari servizi segreti di quegli anni. In particolare del Kgb e della Cia, ma anche dello Ior vaticano allora guidato da Mons. Paul Marcinkus. Il prof. Conforto era inoltre contemporaneamente un agente del Kgb, della Cia e anche del Sismi.
  • Prospero Gallinari è rimasto nascosto, dall’ottobre al novembre del 1978, in una palazzina dello Ior protetto da due persone insospettabioli e insospettate.
  • La perizia del Ris dei Carabinieri sul luogo e sul modo dell’uccisione di Moro smentisce la versione delle BR.  Moro non è morto sul colpo, non era steso nel portabagagli della Renault rossa e il numero di colpi non è quello che dicono i brigatisti.
  • Il fatto che a distanza di tanti anni le Br non abbiano mai indicato quale sia stata la vera prigione di Moro vuol dire che probabilmente nascondo una verità relativa al “primo livello” del rapimento del leader Dc, perché indicando la vera prigione rivelerebbero delle corresponsabilità impronunciabili.

    Quel sostanziale colpo di Stato del delitto Moro GERO grassi
    Gero Grassi

“ Vi fu una  conventio ad eliminandum internazionale” ribadisce alla vigilia dell’anniversario dell’agguato di via Fani il parlamentare uscente del Pd  Gero Grassi.

Pugliese, militante prima della Dc e poi del Ppi e del Pd, Grassi ha fatto parte della Commissione Fioroni e conosce uno per uno tutti gli atti dell’inchiesta parlamentare, oltre cinque milioni di pagine.

  • Che idea si è fatta sui mandanti e sugli organizzatori dell’omicidio Moro?

“Sono certi gli interessi americani, russi, inglesi, francesi, israeliani, della P2 affinché fossero fermati gli obiettivi morotei dell’Europa dei popoli e della democrazia compiuta in Italia. In via Fani assieme alle Br c’erano anche i servizi italiani e stranieri e la banda della Magliana”

  • È ancora possibile smascherare quel contesto?

“Il contesto è noto. Basta leggere la Relazione approvata dal Parlamento all’unanimità il 13 dicembre 2017.”

  • Se era già stato deciso di eliminarlo fin dalla fase organizzativa del blitz di via Fani, perché Moro viene assassinato dopo 55 giorni?

“Dove è scritto che doveva essere ucciso? “

  • Ruolo e eventuali responsabilità di Cossiga?

“In sintesi Cossiga non ha agevolato il percorso che portava alla liberazione di Moro.

  • Quanti elementi  emersi si prestano ad ulteriori accertamenti investigativi e giudiziari?

“ Tantissimi. Tutta la documentazione della Commissione è stata inviata alla Magistratura che assumerà le sue decisioni.”Quel sostanziale colpo di Stato del delitto Moro

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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