Intelligence in guerra fra Mosca e Londra
In superficie è una battaglia senza esclusione di colpi, dietro le quinte è mille volte peggio. Perché quella in corso fra Mosca e Londra è la più sporca, spietata e devastante guerra di spie che sia stata mai combattuta.
Una guerra iniziata nel 1930 quando il Komintern del regime comunista sovietico riesce a sedurre ideologicamente un gruppo di studenti dell’Università di Cambridge che diventeranno l’elite dei servizi di sicurezza Inglesi. Si trattava di: Kim Philby, Guy Burgess, Donald Duart Maclean, Anthony Blunt e John Cairncross che per oltre mezzo secolo hanno inquinato e manipolato lo spionaggio del Regno Unito.
Un sofisticatissimo sistema di intelligence in grado di intercettare e decifrare tutte le comunicazioni e che ha contribuito in maniera preponderante a far vincere alla Gran Bretagna la seconda guerra mondiale.
- Philby nell’MI6 giunse fino al grado di capo della sezione sovietica e spiò anche la Cia.
- Cairncross oltre a passare ai sovietici le trascrizioni delle intercetazioni di Bletchley Park, il segretissimo quartier generale dove si decifravano le comunicazioni in codice di mezzo mondo, diventò segretario del Ministro degli Esteri inglese.
- Blunt ricoprì fino al ’79 la carica di sovrintendente artistico della Corona.
- Maclean fece carriera al Foreign Office fino alla alla nomina di primo segretario all’Ambasciata inglese di Washington.

Una gravissima emorraggia di segreti passati ai sovietici che ha provocato danni incalcolabili e la morte di migliaia di agenti occidentali. I cinque di Cambridge vennero smascherati soltanto grazie alla scoperta negli Stati Uniti di diverse talpe del Kgb, il servizio segreto di Mosca. In particolare l’arresto nel 1994 a Washington di Aldrich Ames, responsabile della direzione della Cia per l’analisi delle operazioni dei servizi segreti di Mosca.
Fra l’intelligence inglese e quella post sovietica della Russia del Presidente ed ex agente del Kgb Wadimir Putin, è dunque in corso da decenni una mortale rivincita che si è trasformata in una sfida infinita. Un duello fra chi, come i britannici, è in grado di arruolare più agenti avversari e quanti, come i russi, hanno costituito degli squadroni della morte per eliminare sistematicamente e con qualsiasi mezzo gli 007 di Mosca che passano al servizi segreti inglesi.
Quasiasi mezzo: per evvelenare all’inizio di marzo a Salisbury l’ex colonnello dell’intelligence del Cremlino Sergeij Skripal ed assassinare nel 2006 a Londra l’ex agente russo Aleksandr Litvinenko, sono state utilizzate molecole di gas nervino e isotopi di polonio. Quantità abnormi di un’arma di distruzione di massa e di elementi nucleari in grado di sterminare gli abitanti di intere città.
Dall’apparente battaglia di spie, Mosca è passata ad un atto di guerra in territorio Nato. Un’escalation che rischia di provocare un salto nel buio incontrollabile e un confronto sempre più teso che potrebbe non essere più in grado di fermarsi.