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Reset della web politica

Pubblichiamo l’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia dall’editorialista Peppino Caldarola sugli scenari della web politica e l’implosione del Pd di Renzi e della sinistra di Grasso

Reset della web politicaEffetto Trump, Caporetto, tsunami: chi si affanna a cercare una definizione che fotografi la situazione post elettorale non si accorge che non c’é più nulla da fotografare. Il tradizionale panorama politico è semplicemente scomparso, cancellato. Nulla è più come prima e gli elettori hanno deciso di mandare tutti a casa. A cominciare dal segretario del Pd Matteo Renzi: “ Le sue responsabilità sono così evidenti che non vale la pena insistere e farne un capro espiatorio. Non ha avuto visione, non ha saputo creare alleanze ed è stato uno dei leader più invisi e detestati” afferma l’editorialista Peppino Caldarola.

  • Renzi addio?

La sua sconfitta è clamorosa. E’ finita una storia. Ha preso democraticamente un partito e lo ha rovesciato come un guanto: gli ha tolto tutti gli ultimi simboli di sinistra, ha lavorato per dargli un’impronta in grado di aprire al mondo del centro-destra deluso. Ha avuto una visione del potere e non del governo. Diciamolo: è stato una meteora “Reset della web politica

  • Anatomia della debacle?

“La debacle è iniziata con il referendum. In Italia c’era una predisposizione favorevole alla fine del biparlamentarismo perfetto. Non c’era però una predisposizione alla leadeship, per cosi dire titanica che il segretario Pd le aveva sovrapposto. Renzi si è talmente innamorato del partito liquido che non si è accorto che alla fine gli era sparito dalle mani. Si è illuso che tagliando la sinistra gli portasse vantaggi a destra.“

  • Ma anche gli scissionisti del Pd  non sono andati lontano…..

“Liberi ed Uguali ha sbagliato tutto ed è ha registrato  un flop clamoroso. Avrebbe dovuto essere il partito della sinistra che dichiara finita la fase del centro-sinistra e apre il cantiere di una sinistra che fa a cazzotti col capitalismo, come diceva Riccardo Lombardi. Invece non sono stati né carne né pesce. Grasso avrebbe potuto essere la bandiera della legalità, lasciando ad altri la bandiera delle lotte sociali. Invece aver tentato di trasformarsi in un Corbyn, rivelando tutta la sua inadeguatezza.“Reset della web politica

  • Chi si assumerà l’onere di tentare di resuscitare la sinistra

“Per guidare la sinistra bisogna sapere che cosa è la sinistra. Qui abbiamo avuto la sconfitta di quella sinistra post comunista uscita dalla Bolognina. Cioè la sinistra che si camuffa, che cerca l’omologazione, che si fa “centro”, che mette al primo posto il governare, non i contenuti del governare. Serve un leader che faccia questa rivoluzione copernicana e torni, anche a rischio di apparire antico, ai vecchi canoni e soprattutto sappia partire dal lavoro. Questa sinistra deve scoprire la critica al capitalismo finanziario, non per proporre rivoluzioni ma per disegnare una strategie delle riforme. Chi proporrà questa svolta, dirigerà l’impresa. E’ difficile che lo possano fare i vecchi dirigenti. Non vedo fra i giovani dirigenti un candidato. La ricerca deve iniziare con uno scouting che parta dai più giovani impegnati nel sociale.”

  • Da dove iniziare la rifondazione ?

“La rifondazione inizia dal rioccupare i territori da cui la sinistra si è allontanata e da cui è stata scacciata. La sinistra moderna deve essere una Caritas laica. Deve cioè proteggere la sua gente, mettersi al suo servizio, difendere le lotte sociali anche per evitare che prendano scorciatoie ribellistiche. La sinistra è solidale e mutualistica, o non é. Non esiste. La sinistra che vive solo nelle assemblee elettive, che vede il popolo solo in campagna elettorale è morta e nessuno deve provare nostalgia o dolore.”

  • Titoli di coda anche per Berlusconi?

“Berlusconi è stato battuto dai suoi anni, dalla fine della sua stagione politica e dal fatto che non proponeva se stesso come premier”.

  • Maggioranze di governo possibili?

“Solo il centro-destra può tentare una maggioranza se aggiunge ai suoi voti, gli ascari fuggiti dai 5 Stelle. Questi ultimi non hanno i numeri parlamentari. Il Pd non glieli vorrà dare. LeU anche se volesse darglieli non ne ha molti a disposizione. Avremo una fase di ingovernabilità o di governi di minoranza allo sbando.

  • Prospettive dei Cinque Stelle?

“I 5 stelle stanno trasformando se stessi in un partito uguale agli altri. Non vuole più il vaffa ma vuole il governo. Tuttavia il programma dei 5 stelle è del tutto incompatibile con qualsiasi prospettiva di sviluppo. Troppe promesse. Se i 5 stelle fossero costretti all’opposizione perché il centro destra a guida Salvini prenderà la maggioranza,  i 5 stelle si rivelerebbero un partito che non riesce a governare. Il caso Renzi dimostra che ogni partito e ogni leader rischia di diventare una bolla elettorale che può in breve sgonfiarsi.”

  • Accentuazione dell’essenzialità del Quirinale?

“Il Capo dello Stato ha un compito delicatissimo e cruciale per l’Italia.  Per fortuna Mattarella ha saggezza e nervi saldi. Tenterà di dare un governo al Paese senza preclusioni verso alcuna forza politiche. Ma può darsi che invece di un  governo durevole debba accontentarsi di un esecutivo a breve che cambi la legge elettorale. E riporti al voto.

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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