Dopo circa 92 ore di vertice, l’alba dell’accordo rappresenta quasi un miracolo che fa uscire l’Europa dal coma profondo in cui era precipitata e che comunque la avvia a una difficile fase di recupero. “Accordo”, con una sola parola in un messaggio su Twitter il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha annunciato l’intesa che ha permesso di chiudere un confronto iniziato venerdì scorso e proseguito fino alle prime ore di martedi.
Un confronto-scontro fa Italia, Germania, Francia e Spagna da una parte e Olanda, Austria e paesi scandinavi dall’altra. Un muro contro muro con al centro la governance dei piani nazionali di ripresa fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il premier olandese Mark Rutte.

L’accordo porta all’Italia quasi 209 miliardi. Oltre 30 miliardi in più rispetto alla prima proposta (173,8 miliardi). Dei 208,8 mld, 81,4 miliardi sono trasferimenti, in lieve calo da 85,24 miliardi, mentre 127,4 miliardi sono prestiti, rispetto a 88,584 miliardi. Aumentano dunque, di molto, i prestiti, che vanno restituiti ma che sarebbero a tassi molto bassi, visto che la Commissione, un emittente sovrano, si può finanziare a tassi molto bassi, avendo rating tripla A dalla maggior parte delle agenzie.

Alla fine si è trovato anche un compromesso che consente l’ attivazione del cosiddetto freno di emergenza, che era uno dei punti più controversi, solo in casi eccezionali, che comporta un passaggio in Consiglio Europeo, senza conferirgli facoltà decisionali.
L’intera procedura ricade sotto la competenza della Commissione Europea, le cui prerogative sono state esplicitamente richiamate nel testo dietro richiesta di Conte. La delegazione italiana ha anche acquisito parere legale del servizio giuridico del Consiglio, che conferma piena competenza delle prerogative della Commissione, il che vuol dire, secondo le fonti, che non c’è alcuna “possibilità di veto in nessuna fase della procedura”.
Per il premier Giuseppe Conte con i “209 miliardi di euro di Next Generation Eu, il 28% delle risorse del piano europeo contro la crisi provocata dalla pandemia di Covid-19, avremo una grande responsabilità. Abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza, di cambiare volto al nostro Paese. Ora dobbiamo correre, utilizzando questi soldi per investimenti, per riforme strutturali”

“Sono molto sollevata” per l’intesa raggiunta sul Recovery Fund e sul bilancio europeo, “a febbraio non ci eravamo riusciti, ma ora ce l’abbiamo fatta e questo è un buon segnale”, è la soddisfazione della cancelliera tedesca Angela Merkel Presidente di turno dell’Unione Europea, ultimo impegno di prestigio prima dell’epilogo di una lunga e carismatica carriera politica che ha segnato il rilancio economico della Germania e del ruolo internazionale dell’Europa.