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Russia: il miracolo delle crescenti proteste contro Putin

Costano lacrime e sangue, ma sono molte e non mollano le voci che da Mosca a San Pietroburgo a varie altre città della Russia, squarciano il silenzio letteralmente tombale imposto dal regime di Putin.

“Ma effettivamente i russi appoggiano o condannano la guerra odiosa che il Cremlino ha scatenato contro l’Ucraina?  La risposta a questa domanda definirà in gran parte il posto della Russia nella storia del 21esimo secolo”. Lo scrive su Twitter il dissidente russo Alexei Navalny che afferma  di percepire che l’opinione pubblica russa si sta mobilitando contro la guerra.

Russia il miracolo delle crescenti proteste contro Putin
Navalny arrestato al rientro a Mosca dopo il fallito tentativo di avvelenarlo

Una mobilitazione monitorata in maniera asfissiante e stroncata senza pietà per anziani e bambini dal Cremlino. Da qui, assicura Navalny, il nervosismo e la massiccia  repressione degli sforzi disperati dei manifestanti contro la guerra.

Già incarcerato per più di un anno dopo il fallito tentativo di avvelenarlo, Navalny nonostante la minaccia di ulteriori pesanti pene detentive, evidenzia come le azioni di protesta, seppur immediatamente represse con migliaia di arresti, si svolgano quotidianamente in varie città russe dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina.

Russia il miracolo delle crescenti proteste contro Putin
Bambino arrestato per aver partecipato con i genitori alle manifestazioni di protesta contro la guerra

In rete sono diventati virali i filmati di un gruppo di persone che cammina pacificamente tra le strade di San Pietroburgo quando alcuni poliziotti in tenuta antisommossa arrivano e arrestano diversi manifestanti.

A rilanciare i filmati della scena è il gruppo di media attivisti Avtozak che, attraverso il proprio canale Telegram, diffonde notizie sugli arresti in Russia. Come riportano diverse fonti di stampa internazionali, in Russia si sono intensificati gli arresti dei cittadini che prendono parte alle manifestazioni spontanee di protesta. Il gruppo di monitoraggio russo Ovd-info sostiene che gli arresti ammontino a 10.922 manifestanti, e che la prossima settimana inizierà il processo per due di loro, accusati di aver vari reati che rientrano nel codice penale.Russia il miracolo delle crescenti proteste contro Putin

Secondo il ministero dell’Interno, 3.500 manifestanti sono stati arrestati, di cui 1.700 a Mosca, 750 a San Pietroburgo e oltre un migliaio in altre città dove hanno avuto luogo iniziative per la fine delle violenze.  Ovd sostiene di aver documentato nello stesso giorno 4.366 arresti in 56 diverse città della Federazione.

Fondamentale, secondo Alexei Navalny poter constatare la crescente condanna dei russi. Che sulla base dei risultati di vari sondaggi spiega perché: “Se Putin uccide i civili ucraini e distrugge infrastrutture cruciali per la vita con la piena approvazione dei cittadini russi, è una cosa. Mentre se la sanguinosa invasione dell’Ucraina non fosse  sostenuta dalla società, significherebbe ben altro.”Russia il miracolo delle crescenti proteste contro Putin

Realizzati il 25, 26, 28 febbraio e il 3 marzo, i sondaggi mostrano l’evoluzione dell’opinione pubblica sul ruolo svolto dalla Russia. La risposta “aggressore” ottiene inizialmente il 29%, per salire al 42%, 48% e 53%. La risposta sul ruolo “liberatore” autoassegnatosi da Putin parte dal 31%, per due volte è al 29% e poi cala al 28%. La Russia “operatrice di pace” inizia col 25% per calare al 19%, al 13% e infine al 12%: I “non so” sono inizialmente il 15%, poi per due volte sono al 10% e infine arrivano al 7%.

Pur col beneficio di inventario e sulla base delle davvero straordinarie continue manifestazioni di protesta contro la guerra, si può dedurre che il dissenso e l’opposizione contro Putin si sta progressivamente estendendo. Nadeyat’sya: è una speranza, si dice in  russo.

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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