L’onda lunga Washington-Cagliari sparge il panico fa i Cinque Stelle. Mentre Matteo Salvini, fra una stretta di mano e un colloquio riservato coi i due Mike che contano alla Casa Bianca, il Vice Presidente Pence ed Segretario di Stato Pompeo, spiazza sulla flat tax il Premier Conte impegnato a trattare con Bruxelles, Giorgia Meloni conquista Cagliari e conferma anche in Sardegna il trend vincente di Fratelli d’Italia e del centrodestra.


Per Giuseppe Conte e Luigi Di Maio sono giorni cupi. Non riescono a prevedere e, soprattutto a contenere, la spregiudicatezza e le repentine scelte politiche del leader della Lega.
A Washington Salvini ha saldato l’alleanza con la politica internazionale di Donald Trump ed ha in pratica mollato, anche se in maniera diversa, tanto Wladimir Putin che la Cina.
Ma mentre con Xi Jinping, il Vicepremier e Ministro dell’Interno non ha assunto impegni diretti, tanto sul fronte della via della seta quanto su quello strategico del 5G e di Huawei, col Presidente Russo i rapporti sono ancora per molti versi imperscrutabili.

La domanda che maliziosamente, e per esorcizzare l’eventualità di essere sfrattati dal Governo, fanno rimbalzare i grillini è: come reagiranno Pechino e Mosca a quello che potrebbe apparire loro come un voltafaccia di Salvini e della Lega ?
Probabilmente, potrebbe essere la risposta, la ritrovata sintonia con l’alleato Usa prevede anche la garanzia di uno specifico ombrello a tutela di un leader sul quale a Washington hanno fatto capire di puntare concretamente.
Il caldo di luglio rischia di bruciare, insomma, tutte le residue speranze di Di Maio di continuare a fare il Vice Premier e contemporaneamente il tre volte ministro, nonché il leader del Movimento 5 Stelle.
Fin troppo scontato prevedere che, anche storicamente il settimo mese dell’anno, col fatidico e incombente 25 Luglio, rischia di segnare l’inizio della fine della maggioranza gialloverde…..

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