Scenari per l’Italia del 2021. Quante vie d’uscita rimangono per scongiurare il disastro verso il quale un Governo che non governa e la politica che non è più in grado di trovare alternative, stanno sospingendo il Paese ?

La mancanza di risposte alla domanda che inquieta istituzioni e ambienti economici, conferma la gravità della situazione in cui é precipitata l’Italia, alle prese con le inefficienze e gli eterni rinvii dell’azione di contrasto ad una pandemia che oltre a provocare una strage sta letteralmente facendo crollare l’economia, l’occupazione e gli equilibri sociali.
Anche se tutte da concretizzare, le alternative non mancano e dipendono dagli scenari che si prefigurano nel 2021. Scenari da convergenze parallele, che evocano la lungimiranza politica di Aldo Moro, un leader profetico scientificamente assassinato per impedirgli di concretizzare equilibri di governo più avanzati, molto in anticipo sui tempi, ma che avrebbero formato una classe dirigente competente e responsabile ed evitato al Paese l’attuale tragedia, politica prima ancora che sanitaria.
Essenzialmente sono due gli scenari da convergenze parallele, cioè con un’analoga traiettoria politica fra leader e partiti contrapposti, ed entrambi riguardano tanto Palazzo Chigi che il Quirinale.
Primo scenario: nuovo governo e conferma Mattarella
Constatate le insormontabili incapacità dell’esecutivo nell’azione di contrasto all’emergenza sanitaria e nella predisposizione del Recovery plan per accedere ai vitali fondi europei, a gennaio o comunque in primavera ben prima del semestre bianco, Pd e Movimento 5 Stelle aprono la crisi e lasciano cadere il tentativo del Premier Giuseppe Conte di formare un nuovo Governo con un ricambio di esponenti dei due partiti. L’obiettivo è quello di aggregare un gabinetto politico con l’innesto di tecnici proposti dall’opposizione, se non dalla Lega e da Fratelli d’Italia, quanto meno da Forza Italia. L’accordo della nuova maggioranza allargata prevede la riconferma di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica a garanzia della delicata transizione fra l’attuale Parlamento e le nuove camere con un numero ridotto di deputati e senatori: da 630 a 400 a Montecitorio e da 315 a 200 a Palazzo Madama. Per la premiership la rosa dei candidati comprende: Mario Draghi, Marta Cartabia, David Sassoli, Dario Franceschini, Nicola Zingaretti, Andrea Orlando. Prevista l’eventuale nomina di Luigi Di Maio vice Premier
Secondo scenario: unità nazionale conferma Mattarella e Quirinale rosa
Per fronteggiare la crisi, l’individuazione di un Premier autorevole di grande esperienza e prestigio internazionale potrebbe aggregare un governo prevalentemente tecnico con l’appoggio diretto o esterno di tutti i partiti. Un governo di unità nazionale per la ricostruzione dell’Italia. L’identikit del Premier è sovrapponibile a Mario Draghi, Carlo Cottarelli, Giovanni Tria e in parte anche a David Sassoli. In bilico l’eventuale nomina di Di Maio a vice Presidente del Consiglio, mentre viene confermato l’accordo unanime di tutte le forze politiche per la riconferma di Mattarella al Quirinale.
Una riconferma che darà modo ai numerosi candidati per la successione di cimentarsi per alcuni anni nella scalata dei 61 metri d’altezza sul livello del mare del Colle. Una corsa contro il tempo che inciderà sulla permanenza nella lista degli attuali almeno 11 candidabili al dopo Mattarella: Draghi, Veltroni, Prodi, Conte, Gentiloni, Sassoli, Marta Cartabia, Elena Cattaneo, Paola Severino, Anna Finocchiaro, Elisabetta Alberti Casellati. Con pronostici che puntano nettamente all’elezione per la prima volta di una donna alla Presidenza della Repubblica.