Sconfitta al veleno per Renzi L’onda lunga di un terremoto politico, o come titolano i giornali, una Caporetto anzi una Waterloo visti i personaggi in campo.
Il Pd in ritirata passa da 15 a sei capoluoghi, mentre il balzo in avanti fa conquistare 16 capoluoghi al centrodestra.
Continua la caduta in picchiata dei grillini. La riconferma a Parma della lista civica dell’ex grillino Pizzarotti, espulso dal movimento, rappresenta una nuova debacle per il M5S.
Clamorosi i casi di L’Aquila e Genova perse dal centrosinistra. Questi i capoluoghi conquistati dal centrodestra:
- Genova
- L’Aquila
- Verona
- Catanzaro
- Alessandria
- Asti
- Como
- Gorizia
- La Spezia
- Lodi
- Monza
- Oristano
- Piacenza
- Rieti
Ma oltre alla netta sconfitta, già ammessa dal Capogruppo alla Camera Rosato e dalla vice Alessia Morani, quello che più preoccupa i vertici del Nazareno è che si tratta di una sconfitta al veleno.
Una Waterloo che ha già avviato una sorta di impeachment politico nei confronti del Segretario Matteo Renzi , come sottolinea Claudio Tito, redattore capo centrale di Repubblica:
“L’impressione è che si sia riaperto il congresso del Partito Democratico e che l’elettorato abbia voluto punire, assieme ai partiti di centrosinistra anche il Governo. Un centro sinistra che non riesce a trovare compattezza e a rilanciarsi, come del resto già si è verificato nei confronti dei governi D’Alema e Amato e alla sinistra di quegli anni, penalizzati alle amministrative e poi sconfitti alle politiche.”
Per l’editorialista della Stampa, Marcello Sorgi :” Nei confronti di Renzi è gia in atto all’interno del Pd e della maggioranza un’operazione a tenaglia”
Analoga l’analisi di Andrea Cangini Direttore della Nazione e di Qn :”E’ una sconfitta del Pd della quale sarà chiamato a rispondere Matteo Renzi, anche se il segretario del Partito Democratico, al contrario di quanto ha fatto Berlusconi, si è tirato fuori sia dal primo turno quanto dal ballottaggio. E’ caduto il mito della sinistra che alle amministrative andava bene e la caduta delle città roccaforti, a cominciare da Genova. Insomma ricomincia il congresso del Pd ”
Per l’ex Direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli : “Un altro dato importante è il rifiuto che il Paese ha dimostrato di avere per l’interminabile dibattito interno nel Pd. Un’ossessione più che un dibattito, che trascende gli interessi reali e che lascia nel migliore dei casi indifferenti gli Italiani, che infatti sono passati oltre”Pochi i politici e i commentatori che si soffermano sull’allarmante aumento dell’astensionismo, per la prima volta oltre il 50%, mentre tutti i riflettori sono puntati sul gran rientro sulla scena politica di Silvio Berlusconi. Determinato da molti comprimari e a prevalente trazione leghista il successo del centrodestra rischia tuttavia di essere effimero perché paradossalmente acuisce ambizioni e contrapposizioni.
Proprio l’ex cavaliere rappresenta un ostacolo oggettivo per la scelta di un leader unitario del centrodestra post Berlusconi. Fino a quando invece di ritagliarsi un ruolo di fondatore e padre nobile, l’ex Premier non si rassegnerà a non imporre a tutti i costi un successore o una leader a sua immagine e somiglianza. E quel che peggio a portata di telecomando.