Spagna alla prese con la web guerra civil
A 80 anni esatti dalla caduta di Barcellona nella guerra civile, quasi ad esorcizzare i fantasmi del franchismo, fra Madrid e la Catalogna è in corso una cruenta battaglia senza vittime.
Una hacker warfare, l’assalto dei pirati catalani del web che tentano, spesso con successo, di rendere inaccessibili diversi siti istituzionali spagnoli, a cominciare dalla pagina della Corte Costituzionale offline per ore.
Ribattezzato #OpCatalunya, il blitz è scattato poco dopo l’annuncio da parte del Premier Mariano Rajoy di sospensione dell’autonomia della Catalogna, di destituzione del presidente catalano, Carles Puigdemont, di assunzione di tutte le competenze da parte del Governo di Madrid e di convocazione di nuove elezioni entro sei mesi.
Durante gli attacchi degli hacker sono stati sottratti numerosi file e informazioni personali. In particolare credenziali e password di accesso di alcuni siti governativi. In alcuni casi gli hacker di Barcellona sono stati affiancati per solidarietà da esponenti di Anonymous collegati da tutta Europa.
Il governo spagnolo ha reagito con un contro attacco che ha bloccato numerosi file web collegati al referendum. In alcuni casi sono entrati in azione anche commandos di hacker fedeli al Governo di Madrid, come il gruppo chiamato SpainSquad, che si oppone alle rivendicazioni catalane e di dice schierato a difesa della sicurezza informatica di istituzioni e imprese di interesse nazionali.
Il contrattacco governativo ha centrato la chat Irc – uno specifico protocollo di comunicazione usato dagli hacker – che Anonymous usa per coordinare le proprie iniziative.