L’iceberg di tangente Capitale
Tangente Capitale. Ennesimo esempio della corruzione intrinseca ed estrinseca del sistema degli appalti. Opere pubbliche spesso non essenziali progettate esclusivamente in funzione delle tangenti. Un corto circuito che la politica e le amministrazioni pubbliche non riescono a neutralizzare e il più delle volte non vogliono interrompere. La soluzione o, meglio, l’antidodo? Rarissimi appalti per realizzazioni davvero indispensabili e moltissime manutenzioni.
E’ una delle soluzioni del piano di rilancio economico col quale il Presidente Barak Obama ha salvato gli Stati Uniti dal baratro delle crisi. Un piano nazionale di manutenzioni, una sorta di new deal italiano come quello di Roosevelt che era incentrato sulle grandi opere pubbliche, per modernizzare e mettere in sicurezza scuole, ospedali, autostrade, strade, ferrovie, stazioni, porti e aeroporti. Infrastrutture essenziali per l’economia del Paese, da decenni abbandonate a se stesse e sulle quali si interviene soltanto per tamponare le emergenze e i mezzi disastri.
Manutenzioni da realizzare rispettando i parametri costi benefici. Parametri di pubblica utilità e funzionalità sociale che dovrebbero rappresentare la regola aurea per garantire i contribuenti.