Nove über alles. La Germania ricomincia da nove, dal nono Cancelliere, il socialdemocratico Olaf Scholz, novità nella continuità nel solco dell’eredità politica ormai storica dei 16 anni di baricentro governativo egemonizzato da Angela Merkel. L’auspicio numerologico del 9 riporta alla nona sinfonia di Ludwig van Beethoven, quell’inno alla gioia che si è trasfigurato nell’anima e nella speranza dell’Europa unita.
A Berlino il passaggio di consegne fra il mite e caparbio Scholz e la Cancelliera di ferro, come è stata più volte definita Angela Merkel paragonata a Otto von Bismarck, rappresenta l’avvio di un nuovo e inedito capitolo della storia non soltanto tedesca quanto dell’unione europea.
Col 63 enne neo Cancelliere la leadership della Germania si lascia definitivamente alle spalle l’elaborazione storiografica delle generazioni politiche sviluppatesi attorno al muro di Berlino e si confronta sul piano europeo e internazionale liberata dal latente peso di quella sorta di peccato originale rappresentato dagli orrori del nazismo.
In crescendo, proprio come la nona di Beethoven, Olaf Scholz ha già programmato le due visite che da Konrad Adenauer rappresentano il battesimo della moderna Germania: a Parigi e a Bruxelles per confermare e sviluppare in continuità la politica tedesca.
Non a caso nel twitter alla ex Cancelliera, il Presidente francese Macron sottolinea: «Grazie, cara Angela, per non avere mai dimenticato le lezioni della Storia, per aver fatto così tanto per noi, per aver fatto avanzare l’Europa».
L’esordio di Scholz si avvale di una marcia in più che nella frastagliata geografia politica europea anticipa gli orientamenti dell’opinione pubblica dell’Unione: l’alleanza con i verdi e i liberali su un programma di sviluppo economico e di tutela dell’ambiente.
Alla lunga esperienza come ministro delle finanze e vice della Merkel nel governo di grosse koalition, il nono Cancelliere tedesco aggiunge la capacità di mediazione e l’esprit del finesse della rappresentazione politica. Una saggezza pragmatica evidenziata dalla scelta, per la prima volta nella storia della Repubblica federale, di due donne alla guida del Ministero degli Esteri, Annalena Baerbock, e quello dell’Interno, Nancy Faeser.
In linea con quella che viene definita la web weltanschauung, la filosofia di vita della rete, Scholz é inoltre il primo Cancelliere non religioso, non appartenente cioè né alla Chiesa protestante, né a quella cattolica. Tanto che al termine della cerimonia d’insediamento non ha pronunciato la tradizionale formula «So wahr mir Gott helfe», «che Dio mi aiuti».
Un esempio concreto di superamento dell’ormai evanescente definizione di laicità. Un Cancelliere numero nove, il numero del destino, tutto da scoprire .