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Ucraina: Natale di sangue presepi di guerra

Natale di sangue, presepi di guerra nell’Ucraina straziata dall’invasione della Russia di Putin.

Né pace né tregua, ripete il Cremlino mentre i soldati di Mosca continuano a morire e a ritirarsi dai territori occupati senza adeguata copertura difensiva perché le riserve strategiche di missili e droni russi vengono utilizzati con feroce determinazione per distruggere ospedali, centrali elettriche e le infrastrutture.Ucraina Natale di sangue presepi di guerra

L’intento dichiarato é rendere invivibili le città ucraine e decimare la popolazione civile. Finora i servizi d’intelligence americani e inglesi non hanno riscontri della tanto evocata offensiva dei russi, preventivata per l’inizio dell’anno. Al contrario risulta invece che Mosca stia cedendo caccia bombardieri ed elicotteri da combattimento di ultima generazione all’Iran in cambio di missili e droni d’attacco.

L’unica chance del Cremlino, teorizzano gli esperti di strategie militari, é quella di dividere le forze ucraine facendo attaccare a nord Kiev dai reparti di commandos della Bielorussia, rafforzati da Specnaz, le unità operative speciali russe e cecene, e contemporaneamente avanzare sul fronte sud. Ma se fallisce anche questa offensiva per la Russia e per Putin sarà la fine. Washington, Londra, la Nato e l’Europa lo sanno e stanno fornendo a Kiev un potenziale difensivo e un supporto strategico da superpotenza, comprendente i sistemi missilistici più avanzati Patriot e Nasams in grado di abbattere ogni tipo di aerei, missili teleguidati e missili balistici a corto raggio. Infrangendo ogni logica militare, Putin si é avvitato in una situazione che ha trasformato il conflitto in Ucraina nella guerra della Russia contro il resto del mondo.Ucraina: Natale di sangue presepi di guerra

Dopo la parentesi dei voli spaziali, la guerra è tornata ad essere il laboratorio accelerato di tutte le nuove tecnologie di distruzione. Dalle V2 naziste all’atomica, dai missili guidati dai Gps nella guerra del Golfo del 1991, agli aerei stealth a cavallo del 2000, da anni non si assisteva ad una accelerazione esponenziale della tecnologia militare come in Ucraina.Ucraina Natale di sangue presepi di guerra

Oltre a quella combattuta a colpi di satelliti, droni, missili ipersonici e artiglierie, fra Mosca e Kiev è in corso una cruenta battaglia a vari livelli, molti dei quali invisibili. La cyberwar in particolare comprende una infinita tipologia di attacchi e di risposte difensive, che ormai non tendono più soltanto ad integrare l’intervento militare ma a sostituirlo. E’ il caso dei blitz informatici volti a paralizzare quartier generali, banche, aeroporti, trasporti, infrastutture e ospedali, a rastrellare dati ed a scatenare psicosi e corto circuiti nelle linee di comando.

L’altro versante strategico è quello dei droni e della robotica. Due ambiti che vedono prevalere nettamente l’Ucraina. Sul fronte informatico fin dal primo giorno dell’invasione, Kiev ha sparpagliato i suoi cyber-team per tutto il paese, in modo da mimetizzarli. Gran parte dell’infrastruttura digitale ucraina è stata trasferita su server all’estero, fuori dalla portata dei bombardamenti russi. Col determinante supporto delle agenzie d’intelligence occidentali la difesa informatica dell’Ucraina è stata così in grado di debellare gli attacchi ibridi e la penetrazione degli hacker e dei malware russi.

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Affondamento incrociatore Moskva

Assieme ai droni aerei, Kiev ha inoltre sviluppato la capacità di realizzare droni navali in grado di affondare, colpire e danneggiare l’intera flotta da guerra russa nel Mar Nero. Dall’affondamento ad aprile della nave ammiraglia, l’incrociatore lanciamissili Moskva, al danneggiamento nel porto di Sebastopoli della fregata Ammiraglio Makarov, alla recente distruzione di un terminal petrolifero nel porto russo di Novorossiysk, i droni navali ucraini hanno in pratica paralizzato l’attività della flotta di Mosca al largo della Crimea e di Sebastopoli.Ucraina Natale di sangue presepi di guerra

“E’ l’inizio di una nuova era nella guerra navale”, ha scritto l’analista di strategie marittime Hi Sutton. Il successo degli attacchi ha moltiplicato l’iniziativa del governo ucraino che ha varato un piano di costruzione di un centinaio di droni navali, ognuno dei quali costa 250.000 dollari, a fronte dei milioni di dollari necessari per acquistare un singolo missile anti-nave.

In grado di navigare a pochi centimetri sopra la superficie dell’acqua, il drone navale é quasi invisibile ai radar e alle telecamere, e a differenza dei velivoli sottomarini, è in grado di tenersi in costante contatto radio e colpire sulla linea di galleggiamento. Ucraina Natale di sangue presepi di guerra

“Quando penetrano nel raggio d’azione di un sistema di difesa”, conferma Craig Allen, comandante della guardia costiera americana, “é piuttosto difficile colpirli”.  Tanto più se si tratta di un attacco simultaneo di diversi droni-navali.

L’esperienza ucraina ha comunque già fatto scattare le contromisure difensive. Non dei russi, bensì dei cinesi. Gli ingegneri del China’s College of Weaponry Engineering di Wuhan stanno assemblando infatti quelli che definiscono “algoritmi di caccia” destinati a consentire a sciami di droni antidrone di inseguire una moltitudine di bersagli, alla maniera di un branco di orche assassine che insegue un branco di foche.

Se la guerra si rifà alla natura, “la ferocia” – scriveva Seneca oltre duemila anni addietro – “ha come fine il male per il male, al punto che chi la compie, lungi dal vendicare un’offesa, che non ha ricevuto, accetterebbe di essere offeso pur di poter nuocere agli altri, e infligge frustate e torture non per vendicarsi, ma per puro tormento.”  Sembra la didascalia di una foto.

C’è un senso a tutto questo? Assolutamente no, ma la ratio dei regimi é esclusivamente incentrata sulla ferocia della conservazione del potere, sulla pelle e sul futuro del proprio Paese. Da Mosca a Teheran, alla Corea del Nord, dittature e conflitti hanno del resto sempre lo stesso volto, quello della morte

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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