Ricerca scientifica mobilitata in tutto il mondo per testare i vaccini anti coronavirus.
Dal nord America, all’Inghilterra all’Europa ad Israele, per non parlare della Cina e dell’Asia, la comunità medico-scientifica sta facendo a gara per bruciare i tempi e tagliare il traguardo di un vaccino efficace e risoltutivo. Un vaccino che secondo stime approssimative per difetto varrebbe un migliaio di miliardi di euro.
Dopo le notizie riguardanti il farmaco Tolicizumab, utilizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide, e la sperimentazione avviata sulla proteina Spike dallo Yenner Institute della Oxford University e da un’azienda guida del biotech e della farmacologia di Pomezia, é di oggi l’annuncio, pubblicato sul sito BioRxiv, che un gruppo di ricercatori dell’università olandese di Utrecht, sta sviluppando un farmaco specifico per il Covid-19.
Gli scienziati guidati dall’esperta cinese Chunyan Wang lavorano a un anticorpo monoclonale che riconosce la proteina utilizzata dal virus per aggredire le cellule respiratorie umane. Prima di sapere se potrà arrivare in commercio, è necessaria la fase di sperimentazione, che richiederà mesi.
In settimana inoltre l’istituto di ricerca israeliano Migal ha annunciato di avere avviato le verifiche di un possibile un vaccino contro il coronavirus perchè gli scienziati israeliani stavano da tempo lavorando parallelamente alla sperimentazione riguardante un farmaco preventivo contro la bronchite infettiva, malattia del pollame. Secondo il Migal, il Covd-19 ha parecchie analogie con questa infezione e si spera che ragionevolmente la cura potrebbe analoga.
Notizie e sperimentazioni, comunque, ancora tutte lontane dall’obiettivo concreto del vaccino. E che non devono, perciò, indurre a un facile e ingiustificato ottimismo.
La miglior cura, a oggi, è la prevenzione. Per impedire il dilagare del contagio vanno adottati i protocolli di sicurezza e d’isolamento stabiliti dalle autorità.
Sul fronte sanitario intanto, come evidenzia il consueto bollettino della Protezione Civile, il numero dei decessi registrati oggi è di 175 il che ha fatto lievitare il numero complessivo delle vittime a 1441. In aumento anche le guarigioni, giunte a 1966. I contagiati sono aumentati a 17.750 dei quali, 7680 sono in isolamento domiciliare, mentre 1518 sono in terapia intensiva. Questo il quadro dettagliato regione per regione diffuso dalla Protezione Civile: