La Ferrari fa bis e Seb è a punteggio pieno
by Vincenzo Bajardi
La Ferrari di Vettel ha compiuto un miracolo nel Gran Premio del Bahrain resistendo all’attacco sferratogli dal numero due della Mercedes, Bottas finito a 0″699. Il Cavallino ha così battuto le due Mercedes, con Hamilton terzo a 6″512.
Seb è dunque a punteggio pieno, 50 punti in due gare. Portando così il vantaggio su Hamilton a 17 punti, soltanto terzo sul traguardo, ma ugualmente ammirevole visto che si era avviato in nona posizione. Vettel ha firmato la 49esima vittoria.
Sembrava di assistere ad una corsa di moto, ad una volata incertissima. Le gomme Pirelli hanno dato una mano, e come, al tedesco Vettel che pur disponendo di una soft, ha retto all’attacco veramente pericoloso del rivale che disponeva invece di una dura. Vettel è riuscito ad affermarsi con una gomma usurata dopo una sola sosta ai box.
Da evidenziare una strategia da applausi ma anche con un sottofondo beffardo. “Alla Ferrari hanno fatto credere a tutti che avrebbero fatto due pit stop e invece no – ha osservato
Vincenzo Borgomeo su Repubblica.it – fino in fondo con la gomma gialla, fra l’incredulità di Bottas e Hamilton che si aspettavano una sosta per Vettel”.
Peccato che il trionfo Ferrari sia stato funestato dall’incidente occorso ai box: Raikkonen, in seconda posizione, ripartiva troppo in fretta al 36° giro con la gomma posteriore sinistra non ancora cambiata ed è stato costretto al ritiro. Nel trambusto ha investito un meccanico subito soccorso e che avrebbe riportato la frattura di tibia e perone.
Quarto Gasly a 1″02″234 con una affidabile Toro Rosso, quindi Magnussen con l’Haas, Hulkenberg su Renault, gli unici a giri pieni, quindi Alonso su McLaren, Vandoome su McLaren ed Ericsson che portava in zona punti la Sauber-Alfa Romeo.
Decimo Ocon con la Force India. Quante emozioni nell’ultimo giro con Vettel che vedeva nello specchietto la sagoma della vettura di Bottas ma che perdeva il guizzo finale in fondo al rettilineo, l’unico tratto dove si poteva effettuare il sorpasso sfruttando l’ala mobile. Ma Vettel si difendeva come un leone. Da segnalare che negli ultimi giri il vantaggio del battistrada andava sempre più scemando (2″7 a 4 giri dal traguardo, 2″2 nel 52° giro). Cosa pretendere di più dal Cavallino? Tra sette giorni in Cina ci sarà una verifica dei valori in pista. L’anno scorso lì vinse Hamilton. La Ferrari nel piccolo regno mediorientale è stata favolosa come a Melbourne, quando la Virtual Safety Car diede a Vettel l’occasione di passare in testa.
Disastroso l’avvio delle
Red Bull che hanno perso
Ricciardo e
Verstappen. L’olandese si era toccato con Hamilton e la sua posteriore sinistra si è afflosciata costringendo il pilota a un giro lento per rientrare ai box per il cambio in regime di Safety Car.
Rossa perfetta anche nelle prove dove aveva inflitto un 2-0 alla Mercedes con Vettel che conquistava la pole position numero 51, in 1’27″958 davanti a Raikkonen. Così è diventato l’unico pilota nella storia del tracciato desertico a scendere sotto il muro dell’1’282″. Nella notte di Sakhir si era rivisto il Seb dei giorni migliori con una vettura preparata al top e che rispondeva ai comandi come lui desiderava. L’ultimo giro del tedesco è stato un capolavoro, performance che gli ha consentito di aggirare Raikkonen attardatosi nel traffico delle vetture più lente. “Grazie a tutti, grazie ragazzi, grande macchina – aveva detto Vettel – precisando che è stata una sessione tesa. Sono ottimista”. Kimi ha dovuto ammainare bandiera per 143 millesimi di secondo, ingoiando il rospo dopo la strategia perdente in Australia.
Il miracoloso manettino della Mercedes in grado di aumentare la potenza del motore non è servito a Bottas per acciuffare in extremis la prima fila finendo a 23 millesimi di secondo dal finlandese. Doppietta Ferrari: non succedeva dal 2007, con Felipe Massa.
Un predominio confermato al traguardo del GP del Bahrein da un Vettel strepitoso e che ora punta al tris cinese.