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Yoga perchè: radiografia della dottrina della meditazione

By Benny Angelucci

Realizzazione e salvezza spirituale rappresentano il senso e l’obiettivo della dottrina dello Yoga.

L’ascetismo e la meditazione fanno parte del patrimonio comune e molti si nutrono nel quotidiano di pane e “asana”, altri lo insegnano, alcuni si avvicinano perchè è la moda a suggerirlo. Questa pratica si può dichiarare ormai parte integrante della cultura occidentale.

Il coronavirus che ci ha travolti non è stato solo una minaccia, ma uno specchio dal quale non potevamo più scappare. Ci ha permesso di guardarci dentro, riflettendo la nostra vulnerabilità.

Se nel periodo pre-pandemico alcuni studi si sono discostati dall’aspetto spirituale tradizionale, somigliando più a dei “supermercati” dello Yoga, nell’era del Covid c’è chi ha scelto di trasformare l’ambiente domestico in una “Shala” di Yoga arrangiata, ma allo stesso tempo rispettabile spazio da dedicare alla meditazione.

Nel tentativo di applicare nell’ordinario ciò che sperimentiamo sul tappetino, prendono piede le sessioni di Yoga in streaming per offrire un sostegno reciproco in questi tempi dominati dall’incertezza. Paura, ansia e rabbia ci appartengono, ma possiamo vincerle piantando semi di speranza, affinché ogni parte di noi, anche la più cupa, possa essere illuminata attraverso una cura di auto-consapevolezza.Yoga perchè radiografia della dottrina della meditazione

Lo Yoga ci invita a vivere il momento presente, a non identificarci con i nostri pensieri, distaccandoci da ciò che non possiamo controllare. Il Maestro Iyengar diceva che “Il corpo è il nostro tempio, asana è la nostra preghiera”. Ma non si tratta di adorare un tempio. Non idolatriamo le belle posture. Per lo yogi il corpo è un luogo sacro, ma non è ambito di culto. Troppo frequentemente lo Yoga contemporaneo confonde la pratica di asana con una spa e trattamenti di bellezza che portano a venerare il corpo, nella sua forma illusoria.

Yoga perchè radiografia della dottrina della meditazione
Benny Angelucci

Spiegava Ramana Maharshi: “Cercare la felicità identificati con il nostro corpo è come cercare di attraversare un fiume sulle spalle di un coccodrillo”.

Lo Yoga è un sistema il cui obiettivo è veicolarci al di là di ciò che appare e ridurre l’identificazione con il mondo fisico.

Necessario per ognuno è scavare nel proprio cuore, perché è lì, nelle profondità dell’essere, che possiamo coltivare la nostra ricerca, gettando le fondamenta di una nuova casa.

Il termine Yoga deriva da due radici: una significa unire, raccogliere assieme, la seconda sta per contemplazione o assorbimento (Samadhi).

Yoga, nella sua tradizione più antica, è un percorso di auto-realizzazione, non è fatto di “peace and love”, né di poteri esoterici. Iniziare una pratica di Yoga è intraprendere un viaggio interiore.

E’ starsene a bordo di una nave, osservando poco a poco la banchina allontanarsi, con nuove prospettive negli occhi. Yoga è innanzitutto un cammino di umanità, di riscoperta di se stessi; è prendersi per mano, godendo dell’umanità dell’altro. Cosa avviene se ci dedichiamo allo Yoga? Pace interiore, consapevolezza del respiro, rallentamento del battito cardiaco, sono tra i benefici che aiutano la mente ad acquietarsi, specie in momenti difficili come il lockdown.

Le molteplici tecniche presenti nella cultura yogica, per citarne alcune: il “Saluto al Sole”, il “Pranayama” e il “Kriya Yoga”, si sono rivelate, ancora una volta, una “medicina alternativa”, capace di rinvigorire gli animi, riaccendere il desiderio di darsi da fare e amare. La cura perfetta, scudo impenetrabile, tale da renderci quantomeno spiritualmente immuni non solo all’ansia e allo stress del coronavirus, ma soprattutto all’infelicità. Yoga perchè radiografia della dottrina della meditazione

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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