Pronto Soccorso, l’inferno quotidiano dell’Italia. Realtà disumane che superano persino gli storici versi del 1° Canto dell’Inferno di Dante: “…Ove udirai le disperate strida, vedrai li antichi spiriti dolenti, ch’a la seconda morte ciascun grida”.
Un agghiacciante degrado nel quale versano i Pronto Soccorso di tutti i centri ospedalieri d’Italia. Un’odissea incivile, che connota il precipizio della medicina d’urgenza nel quale é da anni sprofondato il Paese.
Una situazione resa se possibile ancora più incivile dalle mancate risposte all’angoscia sociale e professionale, prima ancora che personale, delle denunce e delle richieste avanzate da tutti i sanitari che ogni giorno letteralmente impazziscono e rischiano la vita nell’aberrazione della condizione umana dei Pronto Soccorso.
“E’ un quadro drammatico” riconosce il ministro della Salute, Orazio Schillaci, medico e cattedratico di fama che nell’esporre le linee programmatiche in commissione al Senato, non usa giri di parole per segnalare la gravità della situazione, e sottolineare l’urgenza di assunzione di personale sanitario e di stanziamenti di fondi aggiuntivi per i lavoratori del Pronto Soccorso.
Ottime intenzioni che saranno sicuramente seguite da interventi e provvedimenti immediati, che tuttavia si teme possano impattare con la mostruosa complessità della burocrazia che come nel passato si trincererà dietro le scatole cinesi delle formule della serie ” il potenziamento degli strumenti, funzionale al miglioramento della governance ospedaliera e delle liste d’attesa, dipende dalla complessità dell’intensità delle soglie di volume gestite dai singoli centri ospedalieri, sulla base della programmazione regionale a sua volta basata sugli standard tecnologici, organizzativi e strutturali della rete ospedaliera“.
Insomma, mentre i Governi passano e i cittadini muoiono o impazziscono al Pronto Soccorso trasformato in corte dei miracoli, l’eterno Gattopardo della burocrazia continua ad imperversare e a sabotare il diritto umanitario, oltre che costituzionale, alla tutela della salute.